Interessante articolo sul Corriere della Sera di oggi nell’inserto “La Lettura” ,  dal titolo “Fate largo alle badanti, se siete liberali”. Una riflessione su welfare di Giampiero dalla Zuanna sul fenomeno dell’assistenza domestica agli anziani non autosufficienti da parte degli immigrati. Dopo aver ricordato gli importanti cambiamenti demografici che stanno interessando il nostro paese, con la crescita della presenza di immigrati e il rapido invecchiamento degli italiani, l’autore analizza alcuni saggi pubblicati in Italia, due dall’editore Marsilio, “Alle radici del welfare all’italiana” e “Sono soldi ben spesi ?” e uno edito da Il Mulino dal titolo “Famiglie sole”. 
Le famiglie italiane hanno reagito all’incremento dei “grandi vecchi” ricorrendo all’assistenza domestica di donne straniere (ma anche qualche uomo), le uniche disposte a garantire a costi contenuti l’assistenza costante necessaria per evitare il ricovero dell’anziano poco o non autosufficiente in casa di riposo. Tesi principale dell’articolo è che “queste assistenti familiari non dovrebbero essere considerate un “male necessario”, ma frutto di una felice congiunzione storica fra caduta del Muro di Berlino e aumento della sopravvivenza per garantire nuove opportunità agli anziani di fronte alla disabilità”. Anzi, bisognerebbe porre attenzione e impiegare ogni sforzo per rendere più semplice la vita sia per le assistenti che per gli assistiti: “favorendo l’incontro fra la domanda e l’offerta, semplificando le procedure di reclutamento, rendendo meno penosa la loro vita affettiva grazie a periodici ritorni in patria, offrendo realistiche possibilità di formazione professionale…”. Conclude dalla Zuanna : ” Lo Stato dovrebbe incoraggiare un fenomeno che in questi anni ha garantito qualche cosa che tutte le ricerche suggeriscono essere auspicabile, ossia il permanere dell’anziano fra le pareti domestiche. Lo Stato – in questo specifico caso – non dovrebbe programmare né regolare, ma solo facilitare ed incoraggiare”.
Corriere della Sera del 30 dicembre 2012, Inserto La Lettura, pagina 5