San Vincenzo de Paoli
Dal microfono di Radio Vaticana ci giunge la testimonianza delle “Figlie della Carità di San Vincenzo De Paoli” di Roma, che svolgono un servizio prezioso di aiuto rivolto ad un centinaio di anziani romani, che vivono spesso in condizioni di abbandono e non ricevono la visita di nessuno.
Suor Amelia, responsabile del piccolo gruppo di suore vincenziane, che si dedica a questo servizio, racconta come molte di queste suore siano a loro volta anziane e come questo non gli impedisca di dedicarsi con cura alle loro coetanee.
Dice Suor Amelia: “Ho sorelle di 80 anni che partono al mattino  presto e vanno dalle loro amiche ” per una visita di cortesia, ma anche per piccole commisioni, come fare la spesa, fare un’iniezione,  accompagnare alla Posta ed altro ancora.
Le suore svolgono anche il prezioso compito di ministri straordinari dell’Eucarestia, assicurando la partecipazione ai Sacramenti a quegli anziani che non riescono ad uscire di casa.
Si tratta di un “gran lavoro svolto in sordina”, come dicono a Radio Vaticana: un modo per mettere in pratica ancora oggi lo spirito di San Vincenzo De Paoli, che all’inizio del 1600 voleva che i suoi si dedicassero alla visita presso le famiglie povere, portando a queste ultime aiuto materiale e spirituale.
Come dice la stessa Suor Amelia: “In questo momento, sono gli anziani ad avere bisogno”. C’è quindi grande attenzione alla loro solitudine e alle loro necessità pratiche, che spesso non trovano una risposta.
Bisogna sottolineare come questo loro impegno sia condiviso da una miriade di ordini religiosi, che tradizionalmente  gestiscono case di riposo, di accoglienza o nuove forme di ospitalità, ma anche animano gruppi di preghiera o attività caritative nelle parrochie, che spesso hanno fra i partecipanti un gran numero di anziani.
 Senza questo polmone di umanità le nostre città sarebbero diverse e tanti anziani più soli…