Classe 1931,  a Elena Cotta Ramusino viene assegnata dalla Giuria della 70° Mostra d’Arte Cinematografica Internazionale di Venezia la Coppa Volpi,   per Via Castellana Bandiera, film di Emma Dante. 
Elena, più conosciuta come attrice teatrale, alla sua seconda apparizione sul grande schermo ottiene già un importante riconoscimento, ossia la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile. Ecco quanto ha avuto modo di dichiarare la diretta interessata nel corso di un’intervista inerente a Via Castellana Bandiera


Si parla del suo personaggio, l’ambigua Samira:

Samira ha una sua primordialità. Indubbiamente prende la vita non da individuo sofisticato, però nella sua elementarità ha delle cose che comunque vivono il dolore per la figlia che ha perso. La convivenza con questa famiglia e questo genero abbastanza brutale la porta a decidere che l’unica cosa da fare è uscire di scena. L’occasione le viene offerta da questo scontro. In questo scontro matura la decisione di farla finita. In questo c’è anche una razionalità non animale, non tanto primitiva. E’ un personaggio abbastanza strano, però in questi suoi sentimenti materni di difficoltà esistenziale ci si può in tanti modi riconoscere. Non è un personaggio molto distante a delle problematiche che appartengono un po’ agli uomini… la difficoltà di vivere delle situazioni molto molto pesanti.
Significativo il fatto che un riconoscimento così di pregio sia stato assegnato ad un personaggio femminile non giovane, nè giovanilista, che mette in scena luce ed ombre di questa condizione.