In Albania, piccolo Stato della “periferia d’Europa”, succedono cose nuove: i giovani si alleano con gli anziani per il futuro del loro paese. Recentemente l’Albania è stata scelta dagli USA, in cambio di importanti aiuti economici, come sede dove operare lo smantellamento delle armi chimiche siriane che il regime di Assad ha accettato di consegnare. Il Governo albanese si era inizialmente reso disponibile a tale operazione. Il timore della pericolosità di queste armi unito alle scarse condizioni di sicurezza in cui in passato si sono trovati ad operare gli artificieri albanesi (alcuni anni fa un grande deposito di armi costruito nei tempi del regime di Enver Hoxha è esploso mentre lo stavano smantellando, causando un importante numero di vittime e notevoli danni) ha scatenato un’ondata di proteste e manifestazioni messe in atto da giovani e studenti, che ha coinvolto tutto il paese e che ha costretto il Governo a ritirare la propria iniziale disponibilità.
I giovani della Comunità di Sant’Egidio di Tirana, hanno riflettuto su quanto accaduto e sul fatto che la diffusione delle armi è il frutto di una logica di violenza e di guerra che colpisce tanti paesi del mondo, tante guerre, spesso dimenticate, che non fanno notizia o altre, su cui si parla troppo poco, di cui nessuno sa nulla, come ad esempio il grave conflitto siriano. Di questa guerra infatti, sembra ci sia interessati solo nell’aspetto delle armi chimiche che stavano per essere portate nel Paese e non per la sua tragica drammaticità. Così i giovani della Comunità hanno compreso la necessità di prendere una posizione decisa contro la guerra e per la pace, sia nell’accrescere il proprio interesse circa quello che succede al di fuori dell’Albania, sia compiendo gesti concreti per “risvegliare le coscienze”.
Così dal 10 gennaio 2014, presso la storica chiesa cattolica del Sacro Cuore, a Rruga Kavaja (in pieno centro cittadino), sono iniziati degli incontri di preghiera a cadenza mensile sul tema della pace, con lo scopo di offrire a tutti coloro che vogliono, un momento di “sosta” per meditare sul tema della pace, della non-violenza e, soprattutto, per iniziare a fare memoria delle vittime delle tante guerre dimenticate che, purtroppo, ancora oggi macchiano il pianeta. A queste preghiere partecipano, entusiasti, anche gli anziani poveri dell’Istituto delle Suore di Madre Teresa di Calcutta, che i giovani vanno a visitare tutte le settimane. Una vera alleanza intergenerazionale contro la violenza e la guerra, per la costruzione di un futuro di pace.