20150618_161831A Seattle  presso  l’Intergenerational Learning Center, da qualche anno si sta sperimentando un nuovo metodo pedagogico per bambini della scuola materna fondato sull’incontro tra le generazioni. E i risultati sono stati immediatamente sorprendenti. In pratica la scuola materna è nel medesimo edificio di un istituto che ospita 400 anziani. I bambini trascorrono una parte della giornata negli spazi della scuola per poi spostarsi nella casa per anziani in modo da condividere con loro lezioni di storia, di arte e di musica. A questi momenti didattici si aggiungono quelli dello svago: in cui gli anziani leggono libri di favole ai più piccoli o si fanno insieme passeggiate nel bel giardino che circonda l’edificio. E’ una scuola esemplare che non vuole solo insegnare qualcosa ma anche educare sin da piccoli ai valori della vita.

Da questo originale esperimento hanno tratto un evidente beneficio sia i bambini che gli anziani. La regista Evan Briggs, che ha osservato e ripreso a lungo i bambini e gli anziani insieme per produrre il bel documentario “Present Perfect” ha spiegato al termine del suo lavoro : “Abbiamo notato una vera e propria trasformazione degli anziani, con la presenza dei bambini. Fino a qualche momento prima dell’arrivo dei bambini a volte gli ospiti della casa di riposo sembravano mezzo addormentati. Era uno spettacolo deprimente. Non appena arrivavano i bambini per la lezione di arte, di musica o per qualsiasi altra iniziativa fosse prevista quel giorno, era come se gli anziani tornassero a vivere”.

“Present Perfect”

Effettivamente l’incontro tra bambini ed anziani rivitalizza e insegna l’importanza di vivere insieme. Spesso si afferma erroneamente che si deve evitare ai bambini il contatto con la malattia e la vecchiaia. 2015-07-17_quadernoIn realtà i bambini passano molto volentieri il loro tempo con i nonni o con gli anziani in genere, soprattutto se hanno ricevuto un’educazione in questo senso. La fragilità dei bambini quando si incontra con la debolezza degli anziani porta molto frutto. All’interno della scuola i bambini vengono educati infatti al rispetto di chi si trova in difficoltà e gli anziani tornano a sentirsi utili.

Nelle scuole della pace della Comunità di Sant’Egidio da molti anni si insegna ai bambini il rispetto verso gli anziani, che passa prima di tutto attraverso l’incontro e l’amicizia. Durante l’estate spesso avvengono visite e feste che vedono protagonisti bambini ed anziani che si trovano in vacanza. Tante volte è un modo per rinsaldare amicizie sbocciate durante l’anno.

A Viterbo quest’anno durante la presentazione del libro “La forza degli anni. Lezioni di vecchiaia per giovani e famiglie”, che racconta della lunga storia di amicizia della Comunità di Sant’Egidio con gli anziani, c’è stata un’ampia partecipazione di bambini della Scuola elementare “Silvio Canevari”. Molti sono intervenuti proprio per raccontare 20150618_171323con grande affetto dei propri nonni, dimostrando la capacità ed il desiderio dei più piccoli di parlare di argomenti importanti della vita in modo “adulto”. Al termine dell’incontro molti bambini hanno infatti scritto su un quaderno che raccoglieva i commenti “ Mi è piaciuto parlare di anziani. Viva gli anziani”.

A Roma esistono ormai veri e propri gemellaggi tra scuole di bambini e ragazzi e le case famiglia della Comunità di Sant’Egidio. Gli studenti del liceo Kennedy si sono recati diverse volte a fare visita alla vicinissima “Casa Viva gli Anziani” a Trastevere.

I bambini della scuola materna delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia sono stati invece più volte a trovare gli anziani che vivono nella casa che si trova a Via Pratomagno, a Roma Nord. Le suore avevano preso l’iniziativa di invitare gli anziani vicini di casa alla festa di fine anno scolastico con recita nella loro scuola. Michele, di 99 anni, Luigia e Oliviero al termine della festa hanno invece invitato tutti a ricambiare la visita e a prendere un bel gelato alla casa dei nonni in via Pratomagno. Tutti i bimbi all’uscita di scuola sono venuti accompagnati da un genitore o dai nonni, portando in regalo un disegno. E’ stato un momento di festa e vitale confusione che si è concluso con il gelato in giardino e la promessa di rivedersi presto.