Presentato all’Aifa il rapporto Osmed 2015 sull’uso dei farmaci in Italia, il punto sugli anziani

Roma, 21 giugno 2016.

Nel 2015 ogni cittadino ha assunto in media poco più di 1,8 dosi di farmaci al giorno. La spesa farmaceutica nazionale totale è stata pari a 28,9 miliardi di euro, di cui il 76,3% rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale. La spesa per l’acquisto di medicinali da parte delle strutture sanitarie pubbliche si è attestata intorno agli 11,2 miliardi di euro registrando un incremento del +24,5% rispetto al 2014, dovuto principalmente all’ingresso sul mercato nazionale di medicinali innovativi, in particolare quelli utilizzati nella cura dell’epatite C. I farmaci cardiovascolari si confermano la categoria a maggior consumo, mentre gli antimicrobici salgono al primo posto per spesa.
Sono alcuni dei dati del Rapporto “L’uso dei farmaci in Italia” 2015 presentato a Roma dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
L’utilizzazione dei medicinali si concentra in maniera significativa in alcune fasce di età della popolazione e in funzione del sesso, nello specifico delle malattie di genere.

Un individuo con età compresa tra i 65 e i 74 anni consuma ogni giorno in media 2,8 dosi unitarie di medicinali e, quando supera i 74 anni, le dosi unitarie diventano 4,1. La popolazione con più di 64 anni assorbe il 65% delle dosi giornaliere di medicinale e il 60% della spesa in assistenza convenzionata. Questo dato di realtà ridimensiona alcune letture catastrofiste sul peso economico degli anziani nei costi in sanità, che è consistente ma in buona compagnia.
Nel complesso della popolazione, la prevalenza d’uso dei farmaci è stata in media del 63,4% (58,9% negli uomini e 67,5% nelle donne), passando da circa il 50% nei bambini e negli adulti fino ai 54 anni, a quasi il 90% nella popolazione anziana con età superiore ai 74 anni (ovvero la quasi totalità degli over 74 assume almeno un medicinale nel corso dell’anno).
Differenze di genere sono evidenziabili nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni, in cui le donne mostrano una prevalenza media d’uso dei medicinali superiore a quella degli uomini, con una differenza assoluta del 10%.
Si conferma una maggiore prevalenza d’uso nelle donne di farmaci antineoplastici e immunomodulatori (tra i 35 e i 74 anni), per il Sistema Nervoso Centrale (a partire dai 35 anni), e per l’apparato muscolo-scheletrico.
Si nota un uso pressoché esclusivo dei farmaci per il sistema genito-urinario e ormoni sessuali nelle donne tra i 15 e i 64 anni, giustificabile con l’uso dei preparati ormonali; dopo i 55 anni vi è invece un netto spostamento d’uso verso gli uomini, essenzialmente per il trattamento dell’ipertrofia prostatica.
All’aumentare dell’età, si riscontra un incremento di prescrizioni più marcato negli uomini per i farmaci per il sangue e organi emopoietici, probabilmente per l’impiego nelle patologie cardio-cerebrovascolari.
L’uso di antimicrobici è concentrato maggiormente nei primi quattro anni di vita e dopo i 64 anni.
Rispetto all’analisi regionale del consumo e della spesa dei farmaci, si confermano significative differenze regionali di consumo e spesa per categoria terapeutica. Riguardo la spesa convenzionata le Regioni del Nord registrano livelli inferiori alla media nazionale, mentre Sud e Isole mostrano valori di spesa superiori.

Per i farmaci in regime di assistenza convenzionata di Classe A-SSN, il Lazio è la Regione con la quantità massima di consumi 1.248,9 DDD/1000 ab. die), seguita dalla Puglia (1.235,7 DDD/1000 ab. die) e dalla Sardegna (1.219,1 DDD/1000 ab. die). La spesa lorda pro capite maggiore in Campania (222,5 euro pro capite), seguita da Puglia (214,8 euro pro capite) e Calabria (208,9 euro pro capite).

La Provincia autonoma di Bolzano è quella con la spesa meno elevata pari a 129,3 euro pro capite e 908,4 DDD/1000 ab. die.