Roma, 8 marzo 2019

Ludmila viene dall’Ucraina ed è in Italia perché ha bisogno di lavorare per sostenere la sua famiglia. Convive da tre anni a casa di Lucia e Maria, due sorelle novantenni romane, che grazie a lei ricevono un aiuto quotidiano e compagnia.

Dall’Ucraina all’Italia per sostenere la propria famiglia

Ludmila viene dall’Ucraina, ha un figlio ventenne al fronte e un marito malato a Leopoli, ma non può tornare da loro: ha bisogno di lavorare perché è l’unico sostentamento per la sua famiglia. Vive da tre anni a casa di Lucia e Maria, due sorelle novantenni romane nella loro bella casa a Via Merulana.

Come non rimanere da soli da anziani

Lucia e Maria sono abruzzesi; anche loro da ragazzine sono venute a Roma per lavorare a servizio. Hanno fatto tanti sacrifici fino a potersi permettere l’acquisto del loro appartamento e una vita abbastanza tranquilla. Nel tempo della vecchiaia si fanno compagnia, coltivano le amicizie con le vicine di casa: qui ormai conoscono tutti e da tutti si fanno ben volere.

Una co-inquilina immigrata

Ma poi un giorno Lucia si ammala: finisce in ospedale e quando torna a casa non ce la fa più a fare la spesa per lei e per la sorella, non ha le forze per tenere in ordine la casa e tante piccole difficoltà si aggiungono pian piano alle sue giornate. Una amica del palazzo le presenta Ludmila, che già conosce da tempo. Ludmila ha appena perso un altro lavoro e ha bisogno anche di trovare un alloggio. Lucia e Maria le offrono una stanza in cambio di un aiuto quotidiano.

Una convivenza di successo

Così iniziano a vivere insieme e questa nuova situazione piace parecchio a tutte e tre. La sera guardano la televisione, assaggiano i piatti tipici, che Ludmila propone, chiedono notizie dei suoi familiari e le raccontano dei tempi della guerra, quando in campagna facevano la fame. Ludmila non parla bene l’italiano; anche Lucia e Maria non l’hanno mai imparato bene, ma fra loro hanno una lingua comune: si intendono perfettamente.

Sono donne che hanno sofferto e lottato per sé e per altri. Hanno la lingua comune della solidarietà fra sorelle. E oggi festeggeranno a buon diritto insieme l’8 marzo.