“Ce l’avessi avuta prima, questa guida, mi sarei risparmiato il terapista privato e un mucchio di arrabbiature! Mi avevano detto che, tornato dall’ospedale, mi mandavano un fisioterapista qui, a casa mia, ma è come al solito, ti raccontano balle, qui non si è visto nessuno!”
Quella che Luigi racconta è la normale, piccola odissea quotidiana che molte persone, tra cui gli anziani, sono costretti ad affrontare per riuscire a risolvere problemi apparentemente banali. La guida di cui Luigi parla è la Guida “Come Rimanere a Casa da Anziani” preparata minuziosamente dalla Comunità di Sant’Egidio. Ma all’epoca dei fatti, Luigi ne era sprovvisto.
Veniamo ai fatti: Luigi si è rotto un femore: operato, è stato mandato in una clinica di riabilitazione, dopo di che i medici gli hanno assicurato che il C.A.D. gli avrebbe mandato un fisioterapista a casa per continuare ad esercitare l’arto. Fin qui tutto normale; il guaio però è che Luigi ha 86 anni, e per giunta vive da solo. Oltretutto nessuno lo ha informato delle procedure necessarie a richiedere l’assistenza sanitaria a domicilio. Che, detto tra noi, non sono semplicissime: bisogna andare alla sede del CAD di zona per prendere la cartella da portare poi al proprio medico curante; inoltre bisogna tornare dal medico, prendere la cartella compilata, e riportarla al CAD. Infine, bisogna aspettare. Luigi, 86 anni, un femore rotto, non ce l’avrebbe mai fatta, però forse avrebbe potuto chiedere aiuto a un nipote, a un vicino, a un conoscente. Nessuno gli aveva spiegato come fare. Però, se quella guida ce l’avessa avuta prima… Ad ogni modo, Luigi la tiene sul comodino, bene in vista accanto al telefono: “Sono le pagine gialle di noi vecchi”.