Andrea Riccardi: la famiglia e la comunità accolgano il valore degli anziani

Per Andrea Riccardi, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, scoprire il valore della vecchiaia sarà la sfida dei prossimi anni, sia per la famiglia sia per la comunità (comunità in senso laico e in senso Cristiano), in virtù dell’aumento della percentuale delle persone anziane. Un fenomeno, di per sé, molto positivo che però avrà una grande conseguenza: si vivrà molto di più rispetto a passato.
La sfida sarà, quindi, questa: reinventare la terza età, introdurre una nuova mentalità che valorizzi questo periodo della vita, ne tragga forza e insegnamento, e faccia degli anziani una parte attiva, fondamentale della società e della famiglia.

Andrea Riccardi ha scritto sugli anziani

Lo storico francese Philippe Ariès ha parlato della ‘scoperta dell’infanzia’ nell’età moderna con l’attribuzione di nuovi valori e di un posto particolare per il bambino nella famiglia (che – secondo lo studioso – è tutt’altro che decaduta negli ultimi secoli). In questa età postmoderna non sarebbe necessario scoprire i valori della vecchiaia e renderli un fatto di mentalità corrente? Una lunga vita, la possibilità di instaurare rapporti gratuiti e meno caratterizzati economicamente, una relazione con le generazioni più giovani (i nonni con i nipoti e gli anziani con i bambini), la manifestazione che la vita non è solo ascesa sociale e progresso infinito sono alcuni di questi valori. Altri vanno scoperti.
Certo il mondo degli anziani può rappresentare, in società troppo competitive, una compensazione nel senso della gratuità delle relazioni. Il grande studioso romeno, Mircea Eliade, scriveva: «Siamo nati tutti con una superstizione: che ci attendano posti migliori in alto, mai più in basso». La sfida degli anziani (nel 2050 secondo le proiezioni più di un italiano su tre sarà vecchio) mostrerà se la nostra società, così emotiva e cangiante, sarà capace di produrre sapienza e significati. Vedremo se saprà dare senso alla vita di un terzo della popolazione e non considerarla una sopravvivenza residuale”.

Comunità, famiglia e solidarietà per gli anziani

La solitudine rende impotenti nel fare il bene e rende il male più doloroso. È difficile vivere l’età anziana da soli. In quest’Europa, ormai anziana, i vecchi non sono più percepiti come benedetti da una lunga vita. Come vivere senza famiglia e da soli quando si è vecchi?
L’impegno di familiarità e solidarietà degli anziani è uno dei campi di amore e di azione della Comunità di Sant’Egidio: se non hanno famiglia e sono soli, non dovrebbe in qualche modo essere la comunità la loro famiglia? Non si dovrebbe ricostruire la loro famiglia? La solitudine è in larga parte essere senza famiglia.
Una solitudine alla quale sempre più anziani sono condannati. Invece, la famiglia è il santuario della vita in tutte le sue manifestazioni, quelle belle, vitali, quelle più difficili, perché tutto unisce nel vincolo della gratuità.

Chi è Andrea Riccardi

Nato a Roma nel 1950, quando era un giovane studente del liceo Virgilio, Andrea Riccardi si riunì per la prima volta con un gruppo di studenti nel santuario di san Filippo Neri. Era il 1968 e quella fu la fondazione della Comunità di Sant’Egidio, che, fin dagli albori, ha avuto come missione diffondere il Vangelo e aiutare chi avesse bisogno.
Sono trascorsi più di cinquant’anni e, oggi, la Comunità di Sant’Egidio opera in più di settanta Paesi in tutto il mondo. In virtù del suo ruolo di fondatore della Comunità, Adrea Riccardi ha anche avuto un compito di primaria importanza per garantire la pace in molti Paesi dilaniati da conflitti, come Mozambico, Guatemala, Costa d’Avorio e Guinea.
Professore ordinario dal 1981, ha insegnato in prestigiosi atenei come l’Università di Bari e La Sapienza. Oggi insegna Storia contemporanea all’Università degli Studi Roma Tre.
Durante la sua lunga carriera, ha avuto diversi riconoscimenti. Tra i principali:

  • La rivista “Time” nel 2003 lo ha inserito nell’elenco dei trentasei “eroi moderni” d’Europa, che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario.
  • Nel 2009, il Premio Carlo Magno gli è stato attribuito “per onorare un esempio straordinario di impegno civile in favore di un’Europa più umana e solidale all’interno e all’esterno delle sue frontiere”.

Dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, Andrea Riccardi è stato ministro senza portafogli per la Cooperazione internazionale per il Governo Monti.

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