Preghiera per la pace nel giardino della Casa di riposo dell'Istituto Romano San Michele
Preghiera per la pace nel giardino della Casa di riposo dell’Istituto Romano San Michele

Da qualche mese a Tor Marancia un gruppo di anziani si riunisce, approfittando dell’ospitalità del Centro Anziani San Michele per riflettere insieme sul Vangelo e sulle tante domande che ci pone di fronte la realtà del nostro tempo. Riportiamo di seguito il bel commento  inviato alla nostra redazione da  Michele Magri  e Francesco Ruggiero, dopo l’ultimo incontro dedicato ad un approfondimento sulle catechesi quaresimali di Papa Francesco dedicate al tema della condizione dell’anziano:

Le parole di Papa Francesco agli anziani

Su iniziativa della Comunità di Sant’Egidio è stata organizzata presso il Centro Anziani S. Michele la proiezione del recente incontro di Papa Francesco in piazza S. Pietro con i nonni e gli anziani-
Un messaggio, quello del Papa, di una profonda valenza sociale proprio in un momento in cui , come da Lui sottolineato, una società troppo distratta, caratterizzata dal susseguirsi di fenomeni sorprendentemente rapidi che sembrano far leva sulla concorrenzialità generazionale piuttosto che sull’integrazione, tende a posizionare gli anziani in un ruolo residuale se non di “parcheggio”.
Il Signore , dice il Papa, “non ci scarta mai”
E qui l’intervento del Papa si fa deciso nel sottolineare che l’anzianità è una vocazione che impone agli anziani di non mettere “i remi in barca” ma di rivendicare il rispetto di una dignità troppo spesso calpestata .
Occorre quindi iniziare un nuovo sforzo di testimonianza e di preghiera perché sia superata una cultura dello scarto e l’anziano possa riprendere quel ruolo di riferimento e di testimone , presupposti indispensabili per una costruttiva connessione tra vecchie e nuove generazioni.
In proposito le Sacre Scritture sono ricche di fulgidi esempi di illustri anziani che hanno saputo dare testimonianza con la forza della Fede e dell’esempio della valenza insopprimibile del ruolo dei cosiddetti “Vecchi”.
Indubbiamente il punto di partenza va individuato nella famiglia all’interno della quale si sta purtroppo spegnendo il culto dei nonni, apprezzati se in condizione di fare, troppo spesso dimenticati se in condizioni fisiche tali da non poter più dare.
La stessa spiritualità cristiana, ha detto il Papa, è stata colta di sorpresa di fronte alla tematica dell’anziano; da qui l’invito a non rimettere i remi in barca.
Il discorso del Papa, sia pure breve, è ricco di spunti sui quali meditare.
La proposta di organizzare al San Michele momenti di approfondimento sui messaggi di Papa Francesco è quanto mai interessante anche nell’ottica, più volte ribadita, di fare del Centro Anziani di Tor Marancia un punto di riferimento culturale e di diffusione della dottrina sociale del Cristianesimo.
A tal proposito ci piace sottolineare l’importanza per la sua forza innovativa di un’altra proposta: portare nelle scuole la testimonianza dell’anziano.
Un forte impegno per dimostrare al Santo Padre che il Suo invito non può essere disatteso.

Francesco e Michele

In questa prospettiva di testimonianza, si sono moltiplicati in questo tempo i momenti di preghiera nelle piazze e nei cortili del quartiere, a larga partecipazione di anziani. Nel mese di maggio, come da antica tradizione mariana, le parrocchie romane  dedicano un’attenzione particolare alla diffusione del rosario e alla devozione alla Madonna di Lourdes.  Molto opportunamente il parroco  di Nostra Signora di Lourdes a Tor Marancio, ha voluto organizzare una preghiera mariana per una porzione molto particolare del suo popolo: gli anziani della casa di riposo dell’Istituto Romano San Michele ed ha voluto dedicarla alla richiesta della pace per il mondo. Così il 14 maggio si è tenuta la preghiera per la pace nei giardini dell’Istituto organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla parrocchia:  in tanti si sono radunati dai quartieri della Garbatella e di Tor Marancia, accanto agli ospiti dell’istituto e ai parrocchiani della Nostra Signora di Lourdes, adulti, bambini e soprattutto anziani. Tutti insieme per chiedere all’Altissimo il grande dono della pace. Sono stati ricordati i paesi e le regioni,  dove sono in corso dei conflitti ( una lunga lista di 28 paesi a cui purtroppo in questa settimana si è aggiunto il Burundi); è stato deposto un fiore per ogni situazione dolorosa. Come ci ha ricordato Papa Francesco, “il perdono, il dialogo e la riconciliazione sono le parole della pace”