Roma- Durante il mese di novembre il Programma “Viva gli Anziani!” ha ricevuto la visita di una nutrita delegazione della Municipalità di Mosca, dove si sta avviando un processo di riforma dei servizi sociali  per le persone anziane, dalle dimensioni epocali. Su imput del Governo Centrale, i responsabili delle Politiche Sociali locali hanno avviato una poderosa ricognizione sulle condizioni della popolazione anziana della Capitale della Federazione Russa, che ha coinvolto migliaia di operatori sociali e circa due milioni di anziani, solo nella città di Mosca. Questi responsabili sono ora alla ricerca di buone pratiche in giro per l’Europa, nel tentativo  di impiantare un sistema di Welfare, in grado di far fronte alle necessità di una popolazione così vasta.  In questo loro percorso, hanno trovato una valida ispirazione nel modello proposto dal Programma “Viva gli Anziani!”, che permette il monitoraggio di ampie coorti di popolazione, agendo sul coinvolgimento delle reti di aiuto e su programmi di prevenzione socio-sanitaria.

La delegazione, composta dal Vice Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Mosca, dai suoi  direttori amministrativi, due direttori di grandi istituti di ricovero e da docenti della Facoltà di Servizio Sociale dell’Università ortodossa San Tichon, ha visitato il Programma e poi approfondito, in un serrato workshop, le suggestioni suscitate dal confronto con l’esperienza romana, con la promessa di incontrarsi di nuovo  in vista di una possibile sperimentazione moscovita di “Viva gli Anziani!”

Effettivamente la condizione degli anziani nella Federazione Russa, rappresenta una sfida da raccogliere: considerata al 65°posto nell’indice di benessere calcolato da Help Age International, è da ritenersi esplosiva, tanto da meritare l’attenzione dello stesso Putin, che ha presentato all’inizio del 2014 il suo piano di riforma in proposito  Si tratta di 27, 6 milioni di over 60 (19,4 % della popolazione), con un’aspettativa di vita al di sotto delle medie regionali, per cui non esistono sistemi sanitari dedicati. Nel 2009 la speranza  di vita media in Russia era 62,8 anni per gli uomini e 74,7 anni per le donne, crollata drasticamente con la fine del sistema sovietico, che garantiva un migliore tenore di vita. Oggi, pur usufruendo di una copertura pensionistica universale, gli anziani russi versano in una condizione di estrema precarietà economica; il valore delle loro pensioni non arriva ad un terzo del salario medio e questo, naturalmente, ha pesanti ricadute anche dal punto di vista della salute. Benvenuta allora l’idea di un’inversione di marcia nel campo dei servizi sociali, che già sembra aver portato i primi risultati nell’arco di un solo anno.