MANTOVA.  Ecco un altro caso di salvataggio in extremis per un ottantasettenne di Mantova, questa volta avvenuto per l’intervento dei volontari del Club delle Tre Età. L’anziano, ora ricoverato in ospedale in condizioni  critiche e di forte disidratazione, è stato contattato, su segnalazione del fratello anche lui anziano ,dai volontari dell’Associazione, che hanno poi allertato il 118. «Credo proprio che il nostro intervento abbia salvato la vita di quell’uomo – osserva il presidente del Club Tre Età, Luciano Tonelli – le sue condizioni erano veramente critiche e non era in grado di provvedere a se stesso. Fortunatamente ha un fratello che pensa a lui e ci ha avvisati, dopo aver letto il nostro annuncio proprio sulla Gazzetta di Mantova. Certamente non è la prima volta che a noi o ad altre associazioni di volontariato capita di scoprire situazioni come questa. Per questo motivo il Club ha un servizio telefonico di controllo per molti anziani che vivono da soli. Certo non possiamo coprire tutti i bisogni che la fascia più anziana o comunque più fragile e sola della comunità esprime. Spesso tali situazioni sono sommerse, sconosciute, anche se riguardano persone che vivono in città, in condomini, insomma non certo in qualche casolare isolato».

Anche in questo caso emerge come la presenza attenta di chi vive accanto alle persone anziane possa fare la differenza: l’estate è un momento critico per gli anziani, soprattutto se esposti alle insidie del caldo, senza la dovuta assistenza e in una situazione di isolamento, condizione purtroppo sempre più comune.

E’ necessaria allora una cultura condivisa di attenzione alle persone più fragili, che superi i confini degli “addetti ai lavori”. In fondo dar da bere agli assettati è un comando evangelico che tutti possono praticare.