Una delegazione di Viva gli Anziani ha partecipato a Roma alla conferenza dal titolo “Il Vangelo in periferia” tenuta dal prof. Alessandro Zuccari al S. Michele nel quartiere di Tormarancia, nella serie mensile di iniziative culturali denominate “I lunedì del S. Michele”. Francesco Ruggero ha scritto alla nostra redazione proponendoci una riflessione di commento che volentieri pubblichiamo, in cui si sottolinea come gli anziani, e con essi tanti periferici troppo spesso messi da parte ed esclusi, sono invece una riserva per la nostra società ed un patrimonio di umanità.

IL VANGELO IN PERIFERIA

Nell’ambito dell’interessante iniziativa dei “lunedì” del S. Michele a Tormarancia ha avuto luogo l’incontro con il Prof. Alessandro Zuccari sul tema “Vangelo in Periferia”.

Abbiamo avuto così modo – grazie alla luminosa e appassionata illustrazione del Prof. Zuccari – di riflettere su alcuni aspetti della ricchezza evangelica sulla quale si finisce col meditare poco relegando le pagine evangeliche alle occasioni liturgiche.

Quanto poco tempo abbiamo dedicato all’aspetto di cui al tema dell’incontro: il Vangelo portato nelle periferie!

Eppure – come ci ha illustrato il Prof. Zuccari – il Vangelo, inteso come buona notizia, è destinato prioritariamente proprio alle persone “periferiche” cioè non nel centro, alle persone che contano poco o niente, a chi soffre, ai poveri, i malati, ai bambini.

Il Vangelo – come buona notizia – è la medicina che nel quadro misericordioso dell’azione di ciascuno può aiutare, salvare, redimere.

Occorre però – come dice Papa Francesco – che questa buona notizia esca dalle mura delle Chiese, delle case, delle città, e si diffonda nelle più lontane e più vicine periferie: perché le periferie esistono anche negli ambiti che consideriamo centrali.

E così la voce del Vangelo ritrova la propria origine da Betlemme a Nazareth: le periferie scelte da Gesù per la diffusione della buona novella affidata ad uomini semplici.

Bisogna però che ciascuno di noi, nello spirito della Comunità di Sant’ Egidio, si faccia portatore di questa buona novella dimostrando – come ha sottolineato l’oratore – che i poveri, i bambini, gli anziani, i sofferenti, i “periferici” sono una riserva e non un problema.

Può nascere così una forza nuova che può cambiare la storia sulla base di una nuova cultura .

E’ la grande speranza: dobbiamo impegnarci che diventi il patrimonio del domani di una Umanità oggi parecchio disorientata.

Francesco Ruggero