C’erano una volta gli ospizi, poi vennero le case di riposo e quindi le Rsa. Nomi diversi per contenuti analoghi: “grandi contenitori” per anziani. In anni recenti tentativi di progettare e attivare strutture più piccole, a dimensione familiare che non estirpassero l’anziano dall’ambiente nel quale è sempre vissuto. Poi è arrivata la crisi: economica e delle idee. Lento ritorno alle grandi dimensioni, nel nome del risparmio economico.

A questa tendenza, che ai più sembra irreversibile, si oppongono gli organizzatori del convegno che si è svolto oggi a San Donato, nella provincia di Arezzo, promosso dalla cooperativa sociale Koinè, e Animazione Sociale, rivista del Gruppo Abele. La proposta è una vera e propria rivoluzione copernicana in questo settore e consiste in “inedite forme di abitabilità”. “Non facciamo accademia – afferma il Presidente di Koinè, Grazia Faltoni. La nostra cooperativa ha già realizzato quattro esperienze di questo tipo nella provincia di Arezzo: la Casa di Michele e Casa Insieme nel capoluogo, la Casa di Pinocchio a Castiglion Fiorentino e Casa Amica a San Giustino Valdarno. Puntiamo apertamente a diffondere modelli diversi dalle Rsa, anche nella prospettiva di una migliore qualità relazionale e di una maggiore sostenibilità. Quanto abbiamo realizzato nel nostro territorio – con una forte collaborazione con la Usl8 e molti Enti Locali – conferma che un’alternativa non solo è possibile, ma già esiste e dimostra di funzionare”.
In attesa di conoscere i risultati del convegno, ci si auspica che quello che vivono le avanguardie nel settore, tra cui anche la Comunità di sant’Egidio, che da quaranta anni realizza forme di cohousing formale ed informale per anziani, possa diventare una cultura condivisa, partendo dall’assunto che la risposta residenziale, nelle sue forme classiche è irricevibile per i costi economici ed umani altissimi, che fa pagare agli anziani ed alla società nel suo insieme.

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