I_gesti_dell_accoglienza_festa_con_i_profughi_alla_tendopoli_di_Tiburtino_Roma_0Roma, 15 agosto 2015, Stazione Tiburtina. Nascosta su un fianco della Stazione, forse non tutti sanno che si trova la tendopoli allestita dalla Croce Rossa per ospitare i profughi “transitanti” in attesa di una nuova destinazione: fra questi tanti eritrei, maliani, tante donne con bambini piccoli. Attorno a loro si è scatenata una gara di solidarietà fra associazioni, parrocchie e tanti abitanti del quartiere, che hanno portato generi di primo soccorso. Fin dall’inizio la Comunità di Sant’Egidio  si è messa a disposizione per la distribuzione della cena del giovedì, che è diventato un appuntamento di festa, che tutti aspettano. Anche a Ferragosto gli amici della Comunità hanno fatto festa con i profughi. Fra tutti si fa notare la presenza di un anziano signore con tanto di panama bianco, Giovanni Minello, che è uno dei fedelissimi del giovedì. Lo intervistiamo mentre chiacchera amabilmente con un ragazzo del Mali.

D: Buonasera, come ha deciso di passare il  Ferragosto alla tendopoli?

Giovanni: Vengo qui da qualche mese ogni giovedì e quando ho saputo che avremmo organizzato qualcosa  anche il giorno di Ferragosto, ho dato la mia dipsonibilità.

D: Come ha saputo che c’è questa tendopoli?

Giovanni: La prima volta mi ci ha portato il mio amico Giuseppe Liotta; sa’ … noi siamo della Comunità di Sant’Egidio di Tiburtino III e siamo venuti in tanti da lì ad aiutare questi ragazzi. Da quella volta non sono mai mancato!

D: Come fa a comunicare con loro?

Giovanni: Ma sa’ qualche parola di francese, un po’ di inglese, molti gesti e tanta amicizia. Ormai mi conoscono e mi aspettano. Sono diventato molto amico di un gruppo di maliani, che sono in Italia da qualche mese e che vengono qui, come me, a portare la loro solidarietà a chi è appena arrivato. Questo è molto bello! Tutti possiamo aiutare!

 

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