Il libro di Francesca Rigotti “De senectute”, che sceglie per il suo saggio il titolo di Seneca, è una riflessione breve e densa sulla vecchiaia, ricca di citazioni letterarie e filosofiche. La filosofa indaga sul modo di concepire la vecchiaia femminile, sulla quale in modo particolare nel corso degli anni hanno pesato preconcetti e pregiudizi.

La vecchiaia delle donne è stata spesso asssociata all’idea di bruttezza e stigmatizzata per la condizione di sterilità  che comporta. Eppure le donne, secondo la Rigotti, non cessano di avere uno spirito materno anche negli anni della maturità. Questo permette loro di prendersi cura di altri quando il tempo a disposizione si dilata. Esiste dunque una nuova fecondità nello stringere legami ed amicizie. In questo senso il consiglio della Rigotti è quello di coltivare amicizie intergenerazionali, perché è ingiusto spingere gli anziani a frequentare solo persone della loro stessa età. Secondo la filosofa viviamo infatti in un tempo che : “crea una barriera con chi è vicino alla morte, le persone anziane, per tenere la morte lontana dai vivi”. Ma in questo modo si isola chi è più avanti negli anni. Insiste la Rigotti: “la vecchiaia non è una colpa, come la giovinezza non è un merito”. Per questo si devono vivere con pienezza tutte le stagioni della vita, perché anche quella della vecchiaia può essere ricca e bella.

 

Stefania Murari