Anche il condominio può essere “solidale” con gli anziani. In altre parole, i condomini possono aiutare a rendere più agevole le condizioni di chi, anziano e/o disabile, accusa difficoltà per entrare e uscire dal proprio appartamento. E’ un piccolo episodio, ma di quelli che sono destinati a migliorare anche di un poco la vita di tanta gente, quello accaduto a La Spezia, in un bel palazzotto di stile liberty.

Un gruppo di condomini ha fatto ricorso contro l’ordine di smontare l’ascensore che avevano installato per consentire una più agevole mobilità a due anziani che abitavano all’ultimo piano. Per far spazio all’ascensore era stata ristretta la rampa di scale e l’inquilino del primo piano si era rivolto alla magistratura sostenendo che l’architettura del villino era stata alterata e che, adesso, nelle scale non sarebbe potuta passare una barella di soccorso.
La Cassazione, che ha accolto il ricorso, invita infatti ogni condominio a venire incontro alle esigenze di socializzazione delle persone disabili e invalide, perché a tutti deve essere facilitato l’accesso senza barriere. La Suprema Corte – con la sentenza 18334 – esorta a non essere rigidi nell’osservanza dei regolamenti condominiali quando il loro rispetto finisce per diventare «irragionevole». la «socializzazione deve essere considerata un elemento essenziale per la loro salute, tale da assumere una funzione sostanzialmente terapeutica assimilabile alle stesse pratiche di cura e riabilitazione».