27 gennaio 2013 Sono passati 68 anni da giorno in cui i cancelli della più terribile fabbrica di morte della Storia furono abbattuti e tutto il mondo fa memoria di quello che ha significato per l’umanità la fine dell’incubo concentrazionario, voluto dai Nazisti, voragine che ha ingoiato più di sei milioni di vite umane nel cuore del Secondo Conflitto Mondiale: ebrei, rom, prigionieri politici, disabili psichici, considerati un tumore da sradicare in nome della purezza della “razza ariana”.

I sopravvissuti di quell’orrore sono ancora fra noi. La loro voce, sempre più debole con l’avanzare degli anni, è preziosissima e ancora grida, come ha fatto Mario Limentani, 89 anni, liberato dal campo di Auschwitz il 6 maggio 1945, che in questi giorni è stato ospite di varie 

iniziative, tutte centrate sulla testimonianza alle nuove generazioni.

In pochi giorni, con un’energia invidiabile, ha parlato a più di 3.000 giovani delle Scuole Superiori: a Trento, ospite della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e del Comune di Trento ha tenuto un’assemblea di fronte a più di 1.000 giovani, a Roma, su invito della Comunità di Sant’Egidio ha incontrato gli studenti dell’Istituto comprensivo  di Via Padre Semeria, alla Garbatella, e gli studenti del Liceo Scientifico “Plinio”. Dappertutto i ragazzi lo hanno sommerso di domande.

Mario Limentani a Trento
Tra le più toccanti quella di un ragazzo, che gli ha chiesto:”Lei riesce a non pensare a ciò che le è accaduto?”  a cui Mario ha risposto che ci pensa ogni momento, che quello che ha vissuto non si può  dimenticare, non va dimenticato.
Una ragazza gli ha chiesto: “Lei ha conservato la fede?” Mario ha detto che ha sempre conservato la fede e che se oggi è qui è grazie alla volontà di Dio.
Un altro  ha detto: “Io non ho nessuna domanda, ma le volevo solo stringerle la mano”
Mario lo ha abbracciato tra gli applausi.
Alla fine dell’incontro Mario Limentani ha voluto ringraziare i ragazzi, li ha esortati ad impegnarsi negli studi e ha detto loro: “Studiate e amate, perché con l’odio non si va da nessuna parte”.
All’Istituto in Via Padre Semeria ( Garbatella)