A conclusione dell’evento eccezionale realizzato  grazie alla collaborazione tra la Direzione del Carcere di Rebibbia, la Comunità di Sant’Egidio e il Centro Studi “Enrico Maria Salerno” , che ha messo in scena l’opera teatrale “La Festa”  per un gruppo di oltre trecento anziani, vale la pena di ricostruire il filo dell’amicizia che lega il mondo delle carceri con la Comunità di Sant’Egidio e con i suoi membri più anziani.
Un ringraziamento speciale va a Stefania Tallei  e ai tanti amici, che da anni sono divenuti “familiari” dei detenuti e che hanno pensato a questa straordinaria iniziativa per festeggiare i quaranta anni di amicizia con gli anziani della Comunità di Sant’Egidio.
Molti di questi anziani  intrattengono rapporti epistolari e di amicizia con persone detenute, preparano loro capi di abbigliamento e cibi, e periodicamente li incontrano.
 Fra loro Maddalena, una bella signora di 70 anni, che vive nel quartiere di Tiburtino III, che abbiamo avuto modo di intervistare, proprio davanti all’ingresso del Nuovo complesso, in attesa di entrare.
Redazione: ” Questa non è la prima volta che vieni qui a Rebibbia a trovare i carcerati..?”.


Maddalena, all’ingresso del
Nuovo complesso – Rebibbia

 Maddalena: “No, sono già venuta altre volte, in occasione delle feste natalizie, quando veniamo a consegnare i regali che prepariamo per le detenute.” Red.:” Chi vi aiuta a confezionare questi regali?” M.:” Siamo un bel gruppo di dieci persone e più. Ogni venerdì ci incontriamo nella nostra sede per smistare gli indumenti ed altri generi di conforto, che raccogliamo nel nostro quartiere. A questa  raccolta partecipano tante persone. Alla fine riusciamo a preparare ogni anno più di mille pacchi natalizi. In ognuno di questi pacchi mettiamo indumenti, maglieria intima, fazzoletti di carta e molto altro. Sappiamo che hanno bisogno di tutto. Le detenute ormai ci conoscono e ci aspettano. Siamo diventati loro amici”.

Dopo lo spettacolo teatrale abbiamo raccolto la testimonianza di R. ex detenuto, di 76 anni, uscito dal carcere solo otto mesi fa. A lui chiediamo come ha cominciato a partecipare all’attività teatrale proposta dal Centro Studi Enrico Maria Salerno. “

Ho iniziato nel 2010″ ci dice R. ” quando ero detenuto e nel tempo mi sono appassionato a questa attività. Anche adesso che vivo fuori dal carcere, rientro per partecipare allo spettacolo e per incontrare i miei compagni, con cui ho condiviso tanto tempo. Gli sono affezionato, li sento come una mia famiglia. Oggi collaboro con la Comunità di Sant’Egidio. Vengo regolarmente ad aiutarvi alla Città eco-solidale e spero di avere altre occasioni per incontrarvi”. Naturalmente anche noi gli rivolgiamo lo stesso augurio di incontrarci di nuovo.