Il nuovo romanzo di Delphine de Vigan “Le gratitudini”, che ha avuto grande successo in Francia, è stato recentemente pubblicato in italiano con Einaudi. Il libro racconta una storia di amicizia insolita tra una giovane ed una anziana.
Il libro comincia con una domanda di Marie che è la voce narrante della storia: “Vi siete mai chiesti quante volte nella vita avete detto grazie sul serio?” Nel giorno della morte di Michka si chiede “La ho ringraziata abbastanza? sono stata abbastanza presente. abbastanza assidua?”. A partire da questi interrogativi comincia la ricostruzione di una storia di amicizia, importante per entrambe. Tornano alla mente momenti significativi, ricordi condivisi, le tante giornate trascorse insieme anche quando Michka comincia a smarrire i ricordi. Proprio mentre le sfuggivano le parole, l’amicizia con Marie rimane una sicurezza cui aggrapparsi. De Vigan descrive bene lo smarrimento di Micka, l’imbarazzo di non ricordare e non riuscire ad organizzare la quotidianità, la fatica di distinguere i ricordi del passato dagli avvenimenti del presente.
Michka è sempre più confusa e controvoglia si arrende all’idea di ricoverarsi in una casa di riposo. Sente che questa soluzione corrisponde ad un’esistenza dimezzata ma non riesce a pensare ad un’alternativa diversa. Il suo incubo ricorrente è la visita di una direttrice immaginaria dell’ospizio che la incalza con severità chiedendole: “Quali sono le sue aree di miglioramento, quale è il suo margine di progresso ed il suo indice di perfettibilità?” Domande inquietanti per Micka, che sente con angoscia di non poter contrastare la perdita della memoria e di non avere alcun margine di miglioramento.
Nella casa di riposo in cui si trasferisce, a Michka rimangono le visite di Marie, e le sedute settimanali con Jérôme, un giovane ortofonista che non si arrende all’incalzare della sua confusione. Nelle sedute con Jerome, che cerca il modo di non farle smarrire completamente i ricordi, Michka parla del suo passato: della perdita dei genitori deportati durante la guerra, dell’ospitalità e della protezione che aveva ricevuto da bambina da una coppia di cui vorrebbe ricostruire l’identità, della scelta di accudire Marie bambina, con una mamma malata ed un padre assente.
La ricerca della coppia che aveva ospitato Michka durante la guerra scandisce l’ultimo tratto della storia di amicizia con Jérôme e Marie, che cercano di soddisfare i desideri e le aspirazioni della loro cara amica anziana fino alla fine.
Consigli di lettura per l'estate: il nuovo romanzo di Delphine de Vigan, "Le gratitudini”
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