Un anziano di 80 anni che vive sui treni, perché non ha più casa. Una vicenda tra le tante che stanno a ricordarci come la difficoltà del vivere, specialmente nel caso delle persone più fragili e più sole, assuma i contorni di una disperazione quotidiana che non trova quasi mai eco nelle pagine dei giornali o nelle news televisive. Stavolta no, l’eccezionalità della vicenda del signor Silvano è riuscita a conquistare l’onore delle cronache in giornali come il Corriere della Sera che, giustamente, ha riportato la notizia in prima pagina.
E’ la storia di un uomo che, dopo una vita di lavoro come infermiere, con una bella parentesi di lavoro volontario in una missione dei Salesiani in Uganda, giunge alla pensione.
Dopo qualche anno riceve lo sfratto dal suo appartamento, e non sa a chi chiedere aiuto perché senza parenti in vita. Con la domanda per un alloggio popolare si mette in lista d’attesa, ma nel frattempo non ha alcuna soluzione abitativa. Così si ritrova a 80 anni, a Torino, per strada.
Racconta di una tessera, che gli viene consegnata per l’invalidità, che gli consente di viaggiare gratis su tutta la rete ferroviaria nazionale. E’ il suo “asso nella manica”! Comincia così una vita da pendolare “totale” tra i vagoni e le stazioni del Piemonte, da Como a Vercelli ad Asti a Cuneo ad Alessandria… Il suo bagaglio è tutto in uno zainetto, biancheria e un cambio pulito, oltre ad un set da toilette e qualche euro. Non è un viaggiatore clandestino, fa amicizia con i pendolari, i controllori, i macchinisti, e scende dal treno solo per andare a trovare i salesiani ad Alassio, ad Imperia o a Sanremo.
Silvano è una persona mite, racconta questa sua vicenda senza acrimonia, non rivendica per sé, non se la prende con nessuno, lontano mille miglia dall’aggressività che tinge di scuro i nostri tempi. Lascia trasparire solo un poco la sofferenza di non dormire la notte nel proprio letto.
Non urla, Silvano, non si impone all’attenzione, proprio come i tanti, i troppi che nel nostro paese sono solo numeri che indicano la pesantezza di una crisi non solo economica. E’ davvero impossibile trovare soluzioni abitative rapide, tempestive, efficaci per tutti quegli anziani (e non sono pochi) che, come Silvano, si ritrovano soli e disarmati in questo che non è più un “paese per vecchi”?