Elena Mearini, scrittrice da sempre alle prese con la marginalità e il disagio sociale per via della sua esperienza con una compagnia teatrale che lavora in carcere e nelle comunità, è l’autrice del bel libro “A testa in giù”, romanzo selezionato per il Campiello 2015.
Elena Mearini è inoltre impegnata in corsi di scrittura creativa rivolti a persone con disturbi mentali. Attraverso la scrittura è infatti possibile aiutare ragazzi e ragazze con difficoltà ad esprimere con chiarezza le proprie pulsioni e i propri sentimenti.
In questo romanzo è evidente la profonda conoscenza dell’autrice di un mondo di “esclusi” che spesso faticano a trovare la strada per rompere il proprio isolamento. Il libro, con tratti poetici e scanzonati, racconta l’insolita storia di amicizia tra un’anziana e Gioele, un ragazzo autistico chiuso in istituto.
Gioele che vive con sofferenza la sua vita in istituto, di cui non tollera i rituali e i modi spicci di medici ed infermieri, riesce però a stabilire un intenso canale di comunicazione con Maria, l’anziana protagonista femminile, che con lui condivide la difficoltà di stare al passo con un mondo dalle regole incomprensibili.
Gioele fatica a parlare e comunicare e sembra confinato in una dimensione a cui gli altri non hanno accesso. Inoltre sembra privo di quei tratti geniali che caratterizzano altri autistici. Maria trova comunque il modo di parlargli. I due protagonisti intraprendono un viaggio per le strade della Lombardia, a bordo di uno strambo maggiolone giallo. Un po’ alla volta Gioele e Maria riescono a riconciliarsi con un passato le cui ferite ancora bruciano e con un presente, che li ha definitivamente espulsi. L’incontro e l’amicizia con l’altro, con il diverso appare in definitiva il modo di guarire le ferite della solitudine e dell’isolamento.