Flavio Pagano con il suo nuovo romanzo “Infinito presente” ci racconta la storia vera di un’anziana madre che si sta ammalando di Alzheimer e che, prima della fine, cerca di trasmettere ai propri cari «il segreto della vita». Ciò che colpisce di più nella narrazione della malattia, di cui non si nascondono le  difficoltà, è la scelta della famiglia di non abbandonare questa donna, ma di assisterla fino alla fine. Infatti questo è il dilemma che affrontano tanti davanti alla vecchiaia dei propri cari: affidarli ad un ricovero o continuare ad assisterli magari anche con poco aiuto? I legami familiari qui sono più forti di tante paure ed inducono i protagonisti alla scelta giusta: rimanere accanto alla madre, aiutandola ad orientarsi tra i frammenti della memoria che la sta abbandonando. Tutti i membri della famiglia giocano un ruolo in questo processo, ognuno apportando qualcosa di personale, compreso il nipote che, per intrattenere la nonna inventa un finto telegiornale, con la creatività di un bambino, desideroso di trovare un linguaggio per comunicare con la nonna che non riesce più a intrattenere una conversazione con lui. E’ interessante anche la struttura narrativa, originale nella sua forma, un capitolo scritto dai familiari dell’anziana signora, alternato a un capitolo scritto invece proprio dalla nonna, a mano a mano sempre più consapevole dei suoi limiti e della malattia.   “Infinito presente” è un libro sull’amore che consente di superare i limiti e trovare serenità anche nei momenti avversi.