Si consiglia di leggere il nuovo libro di Delphine de ViganLe gratitudini”, un romanzo che con delicatezza racconta le vicissitudini di Michka, un’anziana ebrea che comincia a soffrire di confusione, fatica ad esprimersi e con affanno trova le parole per comunicare ciò che ha in mente. Si trova così costretta ad andare a vivere in un istituto per anziani, anche se questa soluzione non le piace e la direttrice della struttura è veramente odiosa.

Nella confusione però Michka conserva viva la preoccupazione di ritrovare la coppia che in tempi di guerra, quando era solo una bambina, aveva scelto di proteggerla e nasconderla e le aveva dunque risparmiato la terribile sorte dei suoi genitori, morti in un lager. Per la verità la giovane Marie, che Michka aveva aiutato ed accolto in casa in passato, sarebbe stata disposta ad aiutarla per evitarle di finire in istituto. Ma Michka era stata inflessibile per non sentirsi un peso e aveva così scelto alla fine di lasciare la sua casa.

La vita in istituto però è più dura del previsto, le giornate sembrano non trascorrere mai e il tempo scorre tutto uguale. Marie però si reca a trovarla con regolarità, rompendo almeno un po’ la monotonia delle giornate. E poi c’è Jerome, il giovane ortofonista che lavora nella casa di riposo, e che è sempre disposto ad aiutarla e ascoltarla. Marie e Jerome si mettono dunque alla ricerca delle persone che avevano aiutato Michka in passato perché comprendono la sua necessità di ringraziarli.

Il romanzo scorre veloce e mette al centro le conversazioni e le relazioni che sono ciò che veramente è centrale nella vita di chi è anziano. Jerome e Marie aiutano Michka a realizzare il suo desiderio e nello stesso tempo da lei imparano il valore della gratitudine.