Bisogna sognare! Si può e si deve sognare anche da anziani. Non solo, di più: gli anziani sono una riserva per cambiare questo mondo, impegnandosi nelle sfide del nostro tempo. Per questo ha valore l’iniziativa e la testimonianza degli anziani dell’Istituto Ancelle Francescane del Buon Pastore di Roma che, lo scorso 20 ottobre, hanno organizzato una giornata di festa presso l’istituto, dedicandola alla cura dell’AIDS in Africa e alla lotta alla malnutrizione. Per non dimenticare i tanti giovani che in Africa sognano e cercano un futuro diverso e chiedono il diritto ad essere curati.
Anziani che si sono interessati e documentati sulla realtà africana e sulle possibilità di cura dell’AIDS scegliendo di rispondere in maniera attiva e molto pratica. Durante la festa infatti (mentre si alternavano fisarmoniche e ..cantanti romani, confortati anche da uno splendido buffet a base di pizzette e dolci, offerti da alcuni amici del quartiere !) gli anziani hanno dato via ad un attivissimo “mercatino della solidarietà”, vendendo  oggetti vari, vestiti (tra cui dei bellissimi “sari” indiani, offerti dalle suore francescane), insieme a quadri e coperte di lana,  preparati da alcuni di loro nei mesi precedenti.

L’iniziativa, giunta quest’anno alla sua terza edizione, ha riscosso  grande successo tra il personale, i parenti e i visitatori,  permettendo di raccogliere 800 euro a favore del progetto DREAM per la cura gratuita dei malati di aids in Africa, progetto che da 10 anni la Comunità di Sant’Egidio porta avanti in 10 paesi del continente africano e che si è potuto sviluppare anche grazie al contributo di iniziative come questa.
Un bell’esempio nell’anno dell’ “Invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazioni” in cui si ricorda che “gli anziani, con gli anni, non perdono il desiderio di progettare nuove esperienze di vita attiva e vanno aiutati a coltivare speranze, interessi, propositi e progetti” come si è ricordato anche domenica a Milano, in un convegno promosso dall’Auser Lombardia dal titolo “Invecchiamento attivo: sfida e risorsa”. Nelle conclusioni,  il presidente di Auser Lombardia, Sergio Veneziani ha ricordato “la necessità di creare iniziative che favoriscano l’invecchiamento attivo, interventi per  trasformare i centri di aggregazione sociale in “luoghi  della comunità” grazie alla collaborazione tra generazioni e tra nativi e migranti. Solo così sarà possibile aiutare concretamente chi ha superato la sempre più incerta soglia tra l’essere adulto, maturo e diventare vecchio e spesso rischia di passare da una situazione di disagio a una di bisogno”