E’ di oggi l’approfondimento dedicato da “Il Secolo XIX” on line su un tipico incidente domestico, che colpisce le fasce anziane della popolazione: le cadute in casa. I  dati presentati  evidenziano come il 34% degli over 65 anni di età è caduto in casa almeno una volta l’anno. Lo stesso fenomeno assume proporzioni inquietanti, se è vero che riguarda il  43% degli ospiti delle  strutture residenziali, dove per la “vulgata” ci si va a ricoverare per assicurarsi di “essere guardati”. Anche gli ambiti ospedalieri non si salvano, con un 26%  di cadute registrate durante il regime di ricovero, sempre fra gli over 65. Allora che fare? Come proteggere i nostri anziani da questo rischio così elevato? Sicuramente le campagne di informazione giocano un grosso ruolo. In questo senso si muove da anni la Comunità di Sant’Egidio, che si è fatta promotrice di diverse campagne di prevenzione ( ad esempio dai  danni alla salute degli anziani provenienti dalle ondate di calore), tra cui la più recente è stata la proposta di uno screening gratuito per la prevenzione dell’osteoporosi, fornito dalla Mediolanum Farmaceutici, che ha effettuato più di 400 esami MOC sulle piazze del Centro Storico di Roma per gli anziani del quartiere e non solo.

 Nel caso delle cadute è fondamento la cura dell’ambiente domestico da parte dei care giver e la rimozione di ostacoli ( come scalini, dislivelli nei pavimenti, mattonelle mobili) e l’applicazione degli appositi  ausili ( maniglioni, serrande automatizzate e tanto altro). Tutto questo può ridurre il rischio di caduto fino ad un 40% di probabilità. Maggior consapevolezza da parte di tutti ( interessati e famiglie) porterà sicuramente dei vantaggi in termini di salute, e perché no? anche di risparmio sanitario.

 

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