La prevenzione in Sanità continua ad essere la grande sfida ancora da vincere. E i tempi di crisi, non aiutano in questa direzione. Si osserva da più parti la autoriduzione delle spese sanitarie, che i cittadini italiani, specialmente gli anziani, mettono in atto per cercare di far fronte alle crescenti difficoltà economiche delle loro famiglie. Si comincia a non andar più dal dentista, dall’oculista, rimandando a tempi migliori queste necessità.

 Esiste anche un problema più generale di mentalità e di sfiducia nel sistema sanitario pubblico ed in particolare nell’efficacia e sicurezza delle vaccinazioni,  che riguarda tutti ed ha conseguenze gravi proprio sulle fasce più deboli: ancora una volta bambini e anziani, come opportunamente segnalato da Marco Impagliazzo in un recente articolo apparso sull’Avvenire.

Il nostro sistema sanitario prevede delle campagne di prevenzione completamente gratuite per il cittadino, come nel caso della vaccinazione anti influenzale, che è disponibile gratuitamente per le categorie a rischio (come appunto anziani over-65, malati cronici, donne in gravidanza, i bambini con patologie particolari e operatori sanitari) ed accessibile a tutti a prezzi calmierati. I medici di medicina generale sono tenuti ad effettuare la vaccinazione gratuitamente ed anche presso il domicilio dei loro pazienti.

In Italia ogni anno muoiono più di ottomila persone per le complicazioni dei virus influenzali, di cui più del 80% sono over 65-; la copertura in tali categorie non raggiunge ancora l’obiettivo minimo del 75% previsto dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

Negli ultimi anni si è registrata una diminuzione notevole del numero dei soggetti, che si sottopongono alla vaccinazione. Questo fenomeno ha assunto caratteristiche preoccupanti nell’ultimo anno. Ad esempio nella Regione Lazio si è passati da una copertura del 56,8 % della popolazione a rischio nel 2013/2014 al 49,5 % del 2014/2015.

Questo è avvenuto non senza conseguenze sulla salute della popolazione: sono stati infatti  segnalati  agli osservatori preposti 485 casi gravi e 160 decessi da influenza; l’85% dei casi gravi è stato segnalato da 7 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia). Dopo la stagione pandemica 2009/10 (che ha fatto registrare 592 casi gravi e 204 decessi) questa stagione è  stata quella che ha registrato il maggior numero di casi critici.

Queste considerazioni ci impongono di dedicare una particolare attenzione a questo fenomeno, incoraggiando ogni azione di prevenzione in questo senso.

L’esperienza decennale del Programma “Viva gli Anziani!” ci dice come gli anziani, se coinvolti adeguatamente, sono soggetti molto recettivi, in grado di sviluppare comportamenti a salvaguardia della loro salute, più di quello che normalmente si spensi. Le azioni intraprese in questo campo sono molteplici: invio a domicilio di depliants informativi, organizzazione di incontri e di campagne di prevenzione, telefonate di avviso per ricordare agli anziani il momento opportuno per vaccinarsi, nella consapevolezza che un piccolo gesto come questo può salvare la vita a sé e a tanti altri, sopratutto se questi “altri” sono i più fragili.

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