“È invece salutare rendersi conto che l’invecchiamento è parte della meraviglia che siamo. Questa fragilità, se abbiamo il coraggio di riconoscerla, di abbracciarla e prendercene cura, è un ponte verso il cielo”
Con queste parole Papa Leone XIV ha accolto in udienza i 150 delegati provenienti da 65 Paesi, in rappresentanza di Conferenze Episcopali, associazioni e congregazioni religiose impegnate nella pastorale degli anziani, riunitisi a Roma per il II Congresso Internazionale per la pastorale degli anziani, promosso dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Il Papa ha anche incoraggiato a non lasciare soli gli anziani: “Laddove gli anziani sono soli e scartati, questo significherà portare loro il lieto annuncio della tenerezza del Signore, per vincere, insieme con loro, le tenebre della solitudine, grande nemica della vita degli anziani”.
In un mondo che cambia e vede crescere ovunque il numero degli anziani si è voluto dedicare tre giorni alla riflessione sul tema. Sono emersi molti dei problemi che pesano sulla vita degli anziani: la povertà, la mancanza totale di welfare in alcuni paesi, le difficoltà collegate alla salute, la crescita delle politiche eutanasistiche e soprattutto la solitudine. Ma anche è emersa la voglia di protagonismo di tanti anziani che desiderano ancora aiutare ed incidere nella società. Don Francesco Tedeschi, partendo dalle catechesi di Papa Francesco sugli anziani, ha indicato a tutti gesti e parole per stare accanto a chi è avanti negli anni.
Sofia Soli, anziana della Comunità di Sant’Egidio, ha voluto proprio testimoniare la bellezza di una vecchiaia accompagnata e sostenuta da tanti: «Ho scelto di non vivere più da sola e nemmeno in una casa di riposo. Oggi ho una casa mia, ma anche chi è pronto ad aiutarmi. È un sogno che si realizza ogni giorno, perché vivere insieme ci fa guarire prima, anche dalle ferite della solitudine». Sofia, che da diversi anni vive in un co-housing della Comunità di Sant’Egidio, ha anche messo in luce la responsabilità che gli anziani si devono assumere: «Noi anziani non dobbiamo tirare i remi in barca, non possiamo accettare che le nostre società diventino dei concentrati di violenza, dobbiamo continuare a costruire una cultura di pace, quella che la guerra vuole cancellare. È la strada che ci indica il Vangelo, un vangelo che va comunicato a tante persone anziane che non lo conoscono ancora o che lo hanno dimenticato».
Al termine dell’incontro, il Papa l’ha salutata personalmente, colpito dalla sua energia e serenità. Quando Sofia gli ha rivelato di avere 92 anni, le ha detto sorridendo: «Lei deve dirmi il suo segreto!». In una vita che accetta di essere aiutata e nello stesso tempo offre aiuto e amicizia c’è il segreto di una giovinezza anche nel tempo della vecchiaia.
Il discorso integrale di Papa Leone >
“Aiutare ed essere aiutati è la strada per essere felici“: la voce di Sofia Soli al Congresso sulla Pastorale degli anziani
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