Grande successo di pubblico alla presentazione del volume “La forza degli anni”, edito da Francesco Mondadori, che ha avuto luogo ieri nella suggestiva cornice della basilica romana di Santa Maria in Trastevere.
Davanti ad un pubblico attento e numeroso (si contano  più di 500 partecipanti), si sono succeduti gli interventi di Giampiero Dalla Zuanna, Giuseppe De Rita, Suor Mary Melone, Mons. Vincenzo Paglia e Andrea Riccardi, moderati da Gino Battaglia, nella doppia veste di anchorman e di curatore del volume.
Tutti i relatori hanno sottolineato la particolarità di questa pubblicazione, che raccoglie i contributi di una serie di autori, molto diversi per competenze, ma con un denominatore comune: quello ” di aver confuso la loro esistenza con il mondo degli anziani” nell’ambito dell’impegno  quarantennale della Comunità di Sant’Egidio per gli anziani a Roma e nel mondo – come ha sottolineato Andrea Riccardi, nel suo intervento.
Questo testo potrebbe essere definito il distillato – appunto – di quest’esperienza pluriennale, proposto al vasto pubblico senza età di chi si relaziona con gli anziani (familiari, operatori sociali, studiosi.. ), come suggerisce l’azzeccato sottotitolo : “lezioni di vecchiaia per giovani e famiglie”.

E proprio sull’importanza del ruolo dell’anziano nella famiglia umana si è concentrato parte dell’intervento di Mons. Vincenzo Paglia, Presidente  del Pontificio Consiglio per la famiglia, che ha anche ricordato la parole del Magistero della Chiesa sul tema, con importanti riferimenti agli ultimi tre Papi, che hanno avuto modo di conoscere da vicino la sensibilità della Comunità di Sant’Egidio per la difficile condizione degli anziani, e sono stati di incoraggiamento al suo sviluppo. Citando un dei contributi del volume, Mons. Paglia ha parlato con commozione di una odierna unzione di Betania, che rivive nella cura attenta e quasi liturgica, di cui è oggetto il corpo fragile degli anziani ospiti delle case famiglia di Sant’Egidio;  questo a dimostrare come nell’esperienza cristiana non ci sia dicotomia fra corpo ed anima.
Anche Suor Mary Melone, decano dell’Università Pontificia “Antonianum”, si è soffermata sul discorso teologico proposto dalla figura dell’anziano, il quale esprime nel suo bisogno, nella sua necessità di essere con l’altro, un aspetto unico della fede cristiana, come realtà di comunione. Molto apprezzata anche la sua riflessione sulla condizione dell’anziano all’interno degli ordini religiosi e sull’impegno degli stessi nell’assistenza agli anziani, che – a sua detta – mostra delle criticità.
Giuseppe De Rita ha posto l’accento sulla filosofia di fondo del volume, che parte dal rifiuto di considerare l’anziano “uno scarto” della società. L’anziano – al contrario – ha detto De Rita, è una sponda necessaria, soprattutto per i giovani e gli adulti, che spesso soccombono ai miti dell’ autoreferenzialità,  del nuovo, del successo.

Giampiero Dalla Zuanna ha invece sottolineato l’attualità della proposta politica, che scaturisce dalla conoscenza di una realtà complessa, come quella della terza e quarta età. Ha detto: ” Non si tratta di un libro celebrativo  di Sant’Egidio, ma è la narrazione di un’esperienza, che si fa proposta politica: mettere al centro la relazione”.
Andrea Riccardi ha invece spiegato la genesi del libro, definito un “anacronismo” che può essere una profezia, perchè frutto di un’opera collettiva,  in un tempo in cui l'”Io” è predominante.
“Anacronistico” perchè viene messo al centro il dolore dell’anziano, il dramma dell’istituzionalizzazione definito con coraggio come “lager moderno”.
“Anacronistico” perchè parte dall’indignazione per la situazione ingiusta in cui versano milioni di persone. In questo senso il libro è un invito alla ricostruzione di una coscienza morale comune, a partire dagli anziani.