Che gli anziani di oggi siano lo specchio del nostro domani, nel bene e nel male, non è una novità. Rimane comunque un motivo di riflessione, ad ogni livello. La paura della vecchiaia trae continuamente alimento da alcune cronache scellerate dei nostri giorni. Ma andrebbe detto anche qualcos’altro, ad esempio di come, da vecchi, si possa tornare a guardare al mondo, e a trovare nuovi motivi di benessere, di serenità e – perché no? – di gioia.
Non sarebbe male, per esempio, ritrovarsi a 84 anni come Luigia, anziana signora che usufruisce del programma di assistenza domiciliare “Viva gli anziani”. Un poco diffidenti lo siamo tutti, come lei, che non poteva credere che il servizio propostole fosse gratis. Sì, gratis, senza sborsare un centesimo. Non si è mai visto. E gli stranieri, poi? Gente pericolosa, si dice in giro, come fai a mettertene uno dentro casa? Beh, Luigia si è dovuta ricredere anche su questo: Valentina, la sua assistente, è albanese. Ed è pure brava e attenta. Sarà, ma gli albanesi sono nostri vicini. Certo questo non vale per gli africani; sono troppo diversi da noi, in tutto, e poi…. E poi Luigia ha conosciuto Cecile, incantevole creatura del Senegal, anche lei del programma “Viva gli anziani”, che affianca la prima assistente. E’ lei a parlare con i medici per Luigia, o a sbrigare le pratiche per l’accompagno, o a tenerle compagnia in quei pomeriggi che non passano mai…
Luigia è più che soddisfatta: è felice, può tornare a passeggiare in città, sottobraccio i suoi angeli custodi che non vengono dal cielo, ma da Scutari e da Dakar. Guardarle, loro tre insieme, fa bene. Mette di buon umore. E ci fa dire: “Io così, domani? Perché no?”.