Un rapporto di un’organizzazione tanzaniana evidenzia come pratiche tradizionali hanno causato la morte di migliaia di donne anziane.
Nelle città della Tanzania la mentalità e la conoscenza delle malattie come l’AIDS stanno cambiando. Cresce la conoscenza, insieme alla possibilità di curarsi, e la discriminazione verso i malati diminuisce. Esiste però una grande differenza fra le città e le zone rurali, dove vive ancora la maggioranza della popolazione. Nelle zone rurali del Paese il pregiudizio basato sull’incomprensione e l’ignoranza porta spesso alla discriminazione e alla violenza contro le donne vulnerabili, in modo particolare quelle anziane.
Un’organizzazione non governativa della Tanzania che si occupa di diritti umani, Legal and Human Rights (LHRC), ha denunciato che tra il 2004 e il 2009 più di 2585 donne anziane accusate di “stregoneria”, sono state uccise in otto regioni del Paese. Le accuse di stregoneria sono spesso generate dai problemi più gravi che vivono le comunità rurali. La comprensione limitata dell’HIV e dell’AIDS, delle malattie infantili, portano alla convinzione che se una famiglia è colpita dalla malattia è perché è stata vittima di stregoneria. Nei casi in cui i mariti sono morti, le vedove sono spesso accusate di stregoneria, fornendo anche un pretesto ai parenti del defunto di negare alle anziane il diritto di ereditare i beni di famiglia. Guaritori tradizionali sono avvicinati da coloro che hanno subito una disgrazia, una malattia o una morte in famiglia, per identificare chi nella comunità abbia praticato la “stregoneria”. Il guaritore tradizionale di solito indica un’anziana, il soggetto più vulnerabile del villaggio. Si dice che si possono riconoscere le “streghe” perché hanno gli occhi rossi. Avere gli occhi rossi per una donna anziana è molto comune, infatti le donne trascorrono la loro vita cucinando in ambiente ristretti  con stufe inefficienti e carburante di bassa qualità o anche con sterco di animale producendo una grande quantità di fumo che irrita gli occhi .
2012-11-05_anziani_tanzania_2Per rispondere a questa grave discriminazione la Tanzania ha ratificato una Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e si è mossa per affrontare la violenza di genere. Il governo ha approvato una legge per proteggere le donne e le ragazze da molestie e abusi sessuali e dare loro più diritti sulla proprietà della terra . Nel mese di marzo 2012, il presidente della Tanzania, Kikwete, ha sostenuto una campagna per fermare la violenza contro le donne e ha dichiarato pubblicamente che la violenza contro le donne sta minando gli sforzi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Millennio in Africa .
Anche varie ONG si sono mosse intervenendo nei villaggi per cambiare la mentalità e motivare le persone a proteggere i membri più anziani delle loro comunità.
In realtà gli anziani in Tanzania sono una grande risorsa per la società. Infatti in un Paese che conta 1.300.000 orfani per l’AIDS sono spesso gli unici a prendersi cura dei bambini rimasti senza genitori. Sono le anziane che si prendono cura dei loro nipoti, anche nella scarsità di risorse di cui dispongono, assicurano ai bambini le cure, il cibo e la scuola. Si crea così un’alleanza fra due generazioni spesso senza diritti e vulnerabili, assicurando un futuro a questo Paese.