Il noto scrittore israeliano Abraham Yehoshua nel suo ultimo romanzo ha voluto trattare il tema attualissimo della vecchiaia e della confusione senile. Zvi Luria, protagonista del romanzo, è un ingegnere stradale in pensione che comincia ad accusare i primi sintomi di una demenza senile.

La notizia della malattia sconvolge la placida quotidianità di Luria e di sua moglie Dina, una affermata e conosciuta pediatra. Il medico che comunica alla coppia la diagnosi, saggiamente consiglia: “Mi raccomando, siete persone intelligenti. Non sfuggite alla vita a causa della malattia”. Seguendo il consiglio, Dina ed il marito cercano di continuare a vivere come sempre , affrontando di volta in volta le difficoltà.   All’inizio la malattia  porterà Luria soltanto a commettere piccole distrazioni, sbagliare un nome, confondere un altro bambino per suo nipote, oppure visitare il letto di uno sconosciuto in ospedale convinto di essere al capezzale di un vecchio amico in coma. Per evitare che il marito, da sempre un affidabile lavoratore, si avvilisca troppo, Dina lo spinge ad aiutare come volontario il capo cantiere Assel Maimoni, che ha preso il suo posto, nella progettazione di una strada. Al figlio che è molto preoccupato che al padre possa succedere qualcosa  e che pretende di proteggerlo da tutto, Dina spiega: “Sei troppo spaventato. La paura non ci porterà da nessuna parte”. Effettivamente Luria ha bisogno di trovare qualcosa da fare per riempire le sue giornate.

La costruzione della strada prevedeva ragionevolmente di abbattere una collina, dove Luria e Maimoni scoprono che si nasconde una famiglia di musulmani. Per proteggerli Luria comincia ad ipotizzare la costruzione di un tunnel. Nella confusione elabora il progetto forse meno conveniente economicamente, ma più umano. Così  proprio nel momento in cui si confondono nomi e ricordi, Luria sente prevalere il suo lato più altruista.

Stefania Murari