Nel mese di aprile si sono ripetuti diversi fatti di cronaca che riguardano anziani soli. Sono fatti allarmanti anche perché in alcuni casi la disperazione ha spinto a gesti estremi. Le ultime tragedie sono avvenute a Bologna e Novara: anziani soli che tolgono la vita ai coniugi gravemente malati. A Zola Predosa, nel Bolognese, il 12 aprile un uomo di 84 anni ha ucciso a bastonate la moglie di 83 da tempo affetta da demenza senile, poi si è impiccato. Otto ore dopo a Caltignana, nel Novarese la tragedia si è ripetuta: un uomo di 88 anni ha ucciso a coltellate la moglie malata e poi ha tentato di uccidersi. Ora è in gravi condizioni.. Aveva scritto alcune lettere: “Siamo malati, meglio farla finita”.

Nel solo mese di marzo invece a Torino, a RoccaVerano (Asti), a Giuliano (Napoli)  sono stati trovati morti in casa dopo settimane anziani soli.

Ma nelle ultime settimane sono stati una decina i fatti di cronaca che hanno riguardato anziani soli, malati, spesso indigenti, completamente dimenticati. Troppi anziani vivono intere giornate in completa solitudine e questa condizione genera sofferenza e depressione.

Non a caso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno ha richiamato l’attenzione della società – fra l’altro – proprio sugli “anziani soli”. La solitudine grava sulla vita di chi è avanti negli anni come e più di una malattia. In Inghilterra per affrontare questa emergenza è stato addirittura istituito il Ministero della solitudine. Ma soprattutto, al di là delle soluzioni istituzionali, è necessario che ognuno di noi impari a guardarsi attorno, a fare visita al vicino di casa anziano, a verificare che stia bene. Piccoli gesti di vicinanza possono rompere l’isolamento della quotidianità e rendere la vita migliore e più sicura.

Stefania Murari