Meglio soli che male accompagnati”, recita un antico adagio, che lascia intendere, senza dirlo esplicitamente, che meglio di tutto è “accompagnati”.
Perché occuparsi di questo tema in una rubrica sulla salute? Forse non tutti sanno che, quando si va avanti con l’età, l’isolamento è un rischio per la salute tanto quanto, e forse più, del fumo di sigaretta o dell’obesità.

Perché l’isolamento è pericoloso nella vecchiaia

L’isolamento è un nemico subdolo: non si tratta del fatto di vivere da soli (che comunque oltre i 90 anni diventa spesso un problema in se stesso), ma di quanto e come ci relazioniamo con altri, anche se non vivono con noi. Si tratta cioè della quantità e della qualità delle nostre relazioni, che sono strettamente legate alla nostra salute.

Non a caso molti autori segnalano l’importanza delle relazioni sociali nel mantenere al miglior livello possibile le capacità cognitive. Ci si spinge fino a dire che le chiacchiere fanno bene al cervello, mettendo in relazione la maggiore quantità di rapporti e la minore frequenza di malattia di Alzheimer. Ma è anche assodata la relazione tra relazioni sociali e migliore qualità della vita, e tra relazioni sociali e più lunga sopravvivenza.

In altre parole la nostra salute è frutto anche delle nostre relazioni con gli altri e ciascuno di noi può molto per favorire la relazione, che rappresenta un positivo stile di vita cosi come, mangiare bene, non ingrassare, fare attività fisica, controllare periodicamente la pressione e la glicemia.

4 consigli per proteggere gli anziani dalla solitudine

Dunque meglio accompagnati, d’accordo, ma che significa? Si sta da soli per tanti motivi e, nella maggior parte dei casi, non per scelta, e allora? Proviamo ad immaginare qualche semplice proposta:

  1. Favoriamo le relazioni, frequentando persone anche al di fuori del nostro ambiente familiare
  2. Quando ci accorgiamo che qualcuno, magari nel nostro palazzo, tende a non poter uscire di casa, e ad isolarsi, proviamo a bussare alla porta; il vicino di casa è, in genere, ancora tra i pochi a non ispirare timore
  3. Usiamo il telefono per rimanere in contatto con gli amici che non possiamo più incontrare tanto spesso
  4. Sfruttiamo tutte le opportunità (soprattutto le file!) per mantenere relazioni con gli altri

La terapia è semplice, ma chiede impegno ed applicazione. Per incoraggiare va detto che poche terapie hanno un’altrettanta capacità di successo!

Giuseppe Liotta, geriatra