Non è vero che la tecnologia e l’informatica siano un muro che separa le generazioni, specialmente quelle meno avvezze all’uso di pc, tablet e touchscreen. Anzi, se pensate ad hoc ed usate adeguatamente, possono costituire  strumenti che favoriscono la stimolazione cognitiva e l’integrazione sociale di persone anziane e non autosufficienti.
E’quanto emerge da un progetto in 4 case protette condotto dalla Fondazione bolognese Asphi, che da trent’anni si occupa di informatica e disabilità, e che sarà presentato ufficialmente nel corso della prossima edizione di Handimatica, la mostra-convegno delle tecnologie per la disabilità in programma a Bologna dal 22 al 24 novembre.
Le nuove tecnologie multimediali e molti software oggi disponibili in commercio e anche gratuitamente – afferma la responsabile del progetto, Cristina Manfredini dell’Asphi – offrono alle persone anziane non autosufficienti nuove opportunità per la stimolazione cognitiva, la condivisione, la partecipazione e la conquista di una sempre maggiore autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane“.
Circa un centinaio di ultraottantenni seguiti da due ASP del modenese saranno coinvolti nell’iniziativa, aiutandoli nell’uso di strumenti quali tablet, pc e ausili per la comunicazione e l’autonomia come tastiere facilitate, sistemi di lettura e di video-ingrandimento.
Lungi dal provocare diffidenza verso questa nuova tecnologia, l’entusiasmo ha portato alcuni anziani a sviluppare una certa dimestichezza con questi mezzi, iniziando  a navigare nel web e chiedendo tastiere (normali o facilitate con i tasti a contrasto e ingranditi) per poter scrivere diari, oppure software con sintesi vocale per leggere e comunicare.