Secondo le ultime previsioni dell’Istat, nel 2050 ci saranno 263 anziani ogni 100 giovani e il cohousing può rappresentare una valida alternativa alla casa di riposo e un rimedio per le spese quotidiane
Si chiama “Silver Cohousing”, silver come il colore argento dei loro capelli grigi, cohousing come la possibilità di condividere l’alloggio e le esigenze della vita quotidiana: spesa, bollette, affitto e, non ultima, la voglia di non sentirsi soli.
Le prime sperimentazioni “spontanee” di questa forma di coabitazione dimostrano che non solo due anziani che vivono insieme si fanno compagnia e abbattono le spese, ma che spesso questo modello permette la riduzione anche dell’ospedalizzazione.
Nel mese di giugno nell’ambito del programma di Rai 1 “Uno mattina” è andato in onda un breve servizio sulla convivenza del quartiere San Paolo a Roma: un’esperienza promossa e realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, che vede come protagonisti Natalina (69 anni), Nando ( 76 anni) ; Vincenzina (60), Liliana ( 92 anni) e Luba ( 62 anni), che condividono insieme un grazioso appartamento situato nella vivacissima zona di San Paolo. Sono arrivati lì da storie diverse, ma insieme condividono, oltre che la casa, l’avventura di inventarsi una nuova famiglia ad una certa età.
Vedi anche Anziani e cohousing al TG1 “Qui la solitudine non esiste”
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