Siamo donne e uomini anziani, che hanno vissuto la seconda guerra mondiale: eravamo giovani allora, qualcuno bambino, ma nonostante sia passato tanto tempo sentiamo ancora aperte le ferite della guerra.

Noi sappiamo cosa significa sentirsi costantemente in pericolo di vita: conosciamo la paura delle sirene d’allarme, delle esplosioni, dei colpi d’arma da fuoco. Conosciamo la paura delle notti passate nei rifugi. Abbiamo vissuto l’angoscia del fuggire, del vivere da sfollati, del non sapere se avremmo ritrovato le nostre cose, le nostre case, i nostri cari.

Sappiamo come la guerra disumanizzi tutti, chi la fa e chi la subisce. Ricordiamo bene lo strascico di odio che lascia, da entrambe le parti. Sappiamo che in ogni conflitto a pagare il prezzo più alto sono proprio i più deboli, i bambini, gli anziani.

Abbiamo vissuto nella nostra lunga vita la ricostruzione e l’affermazione della pace e della democrazia vicino a noi, pur vedendo con apprensione la nascita di conflitti in molte parti del mondo.

Non abbiamo dimenticato, non vogliamo che si dimentichi. Invece vediamo risorgere antiche paure e antichi odi, vediamo la storia ripetersi inutilmente.

Per questo vogliamo unire le nostre voci per testimoniare la nostra angoscia di fronte alla guerra tra Russia e Ucraina. Sono voci deboli, ma che si fanno forti unendosi e ricordando.

Non vogliamo che siano sprecati tutti questi anni in cui si è faticosamente scelto per la pace; non vogliamo siano dimenticate le idee di chi si è battuto perché gli errori del passato non si ripetessero.

Per questo ci rivolgiamo ai potenti, perché facciano tacere le armi e pensino al dolore che stanno procurando ai loro popoli; ci rivolgiamo ai più giovani perché ascoltino il racconto dei nostri ricordi e si rafforzino nella scelta della pace; ci rivolgiamo a chi è anziano come noi perché non si rassegni a vedere un nuovo conflitto e unisca la sua voce alle nostre nel chiedere la pace.

Chiediamo a tutti di non sprecare il dono grande della pace, conquista faticosa di chi ha vissuto la guerra e soffre nel rivederla vicina e lontana da noi.