Un cortometraggio realizzato da Auser Campania e Spi Cgil Campania con la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio.

Da La Repubblica del 1 settembre 2022

NAPOLI – Ascoltare persone anziane raccontare le loro storie di vita, persone che vivono da decenni nel Rione Sanità, uno dei quartieri più antichi di Napoli. Incontrarle e conoscerle nelle loro case, in mezzo alle cose che amano: la mobilia, i vestiti, le foto, la televisione, gli spazi, gli angoli dove ogni cosa è al suo posto da anni. E’ stato questo l’approccio al reportage “Gli anziani del rione Sanità si raccontano”, un cortometraggio realizzato da Auser Campania e Spi Cgil Campania con la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio. Il Reportage verrà presentato il prossimo 6 settembre a Napoli alle ore 17 presso la sede dello Spi Campania in via Duomo 296. Partecipano all’evento: Anselmo Botte, presidente Auser Campania-Napoli; Luca Trapanese, assessore politiche sociali Comune di Napoli; Anna Ruocco della Comunità di Sant’Egidio; Franco Tavella, segretario generale Spi Cgil Campania Napoli; Nicola Ricci, segretario generale Cgil Campania Napoli. Conclude Domenico Pantaleo, presidente nazionale Auser.

Le tante vite diverse narrate. Gli anziani protagonisti del reportage si raccontano, si emozionano, parlano della loro vita di oggi e di ieri. Nelle loro storie è possibile ritrovare vari “colori” dell’anima del quartiere, e quindi di Napoli. Rientrano in quella parte della popolazione italiana che ha saputo ricostruire il nostro paese nel dopoguerra; che ha determinato le condizioni per creare e sviluppare benessere; che adesso stenta, spesso in povertà e solitudine, a sopravvivere. Le storie raccolte e presentate nel cortometraggio sono diverse da loro. Provengono da persone che hanno vissuto esperienze di vita diverse, fatto lavori diversi, condotto vite relazionali differenti tra loro.

Il filo conduttore. Tuttavia è possibile riconoscere un filo conduttore, un tracciato comune nel loro cammino. Sono persone che hanno fatto del loro meglio, hanno “costruito” ed hanno accettato cosa la vita ha offerto loro, nel rispetto proprio e degli altri, e con “umiltà”, nel senso più alto della parola. Nella loro semplice narrazione queste storie racchiudono una profonda complessità umana e spingono alla riflessione esistenziale. Un Grazie va alle persone che hanno accettato l’invito ad essere intervistate e a condividere ricordi ed emozioni anche molto intime.