Pubblichiamo anche sul nostro Blog l’articolo di Susanna Paparatti che racconta sull’Osservatore Romano del 28 luglio 2024 la conferenza stampa di Sant’Egidio sul tema anziani, estate e solitudine.
“Tanto caldo e troppa solitudine, sono questi i cattivi alleati con i quali i molti anziani che non vanno in vacanza devono fare i conti quando le città si svuotano e tutto diventa più difficile. La Comunità di Sant’Egidio come ogni anno scende in campo con una serie di iniziative a loro supporto, sollecitando tutti ad impegnarsi, creando un senso di responsabilità verso questa fascia della popolazione più fragile: «Ognuno può fare la differenza, suggeriamo ai cittadini di star loro vicino – ha ribadito ancora una volta Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio durante la presentazione di dati e proposte per questa stagione – creando una rete di protezione e, sempre nel rispetto della privacy, interessarci di chi sappiamo solo, dall’anziano che incontriamo in fila alle Poste o al mercato, al vicino di casa». La stessa comunità ha redatto un piccolo vademecum reperibile sul suo sito e lasciato in diversi luoghi pubblici con pochi, semplici, consigli per rendersi utili.
Le cifre parlano da sole, da un’inchiesta realizzata dalla Comunità sugli anziani over 80, con un campione di 2500 persone, oltre l’80% rimane a casa in solitudine nel corso dell’estate, senza trascorrere neppure un giorno fuori città. Attualmente in Italia sono circa 9 milioni gli anziani che vivono soli. Era l’estate del 2003 quando in Europa a causa del caldo torrido morirono migliaia di anziani, complice anche l’isolamento sociale del quale erano vittime involontarie. L’anno dopo la Comunità decise di dar vita al Programma “Viva gli anziani” attualmente attivo in 11 città italiane.
Si tratta di una oramai collaudata ed efficiente rete di protezione fatta di piccoli grandi gesti, di telefonate, visite, segnalazioni, di pasti consegnati e spese portate a casa a chi non può uscire; un sistema che ha lo scopo di prevenire tutto l’anno gli eventi critici sulla salute di questa categoria, con particolare attenzione proprio nel corso dei mesi estivi. Migliaia le persone ultraottantenni che ogni anno sono raggiunte dal progetto, con un monitoraggio costante portato avanti da un esercito sempre in crescita che dal 2004 ha potuto contare su 45000 tra volontari, medici, portieri, commercianti, vicini di casa e semplici cittadini che si vogliono rendere utili, e di quasi 6000 anziani che si supportano l’un l’altro a seconda delle loro possibilità.
Durante i mesi caldi, con l’anticipo possibile, giungono di supporto al programma le previsioni meteo con le temperature e le criticità, nel caso si debbano attivare protocolli d’emergenza. Questa estate la Comunità di Sant’Egidio è ulteriormente accanto agli anziani con una serie di nuove iniziative tra queste, in diverse città italiane, i Summer Point dove ci si può incontrare e stare in compagnia, parlando o bevendo una bibita fresca. Per i soggetti più fragili sono state anche predisposte vacanze solidali al mare, in campagna o al lago, incrementate le consuete visite che i volontari della Comunità fanno agli anziani nelle strutture che li ospitano, portando loro un po’ di compagnia, in questo periodo nel quale anche il personale è ridotto.
Il programma “Viva gli anziani” si basa su un principio fondamentale che vede nella possibilità di vivere con dignità e assistenza nella propria casa, un’azione positiva che favorisce l’invecchiamento attivo, migliorando la qualità della vita, riducendo l’ospedalizzazione (si stima attorno al 10-15% ) e la residenzialità istituzionale (circa il 20 %) . È riconosciuto in ambito nazionale quale “buona pratica”, incluso dalle Nazioni Unite come il programma tra i più efficaci a livello globale.
I risultati positivi sono tangibili, circa 18.200 anziani non hanno dovuto ricorrere a strutture ospedaliere con un risparmio della spesa sanitaria annua pari a circa il 3-12%. Un altro passo da incentivare è il modello del cohousing, ovvero appartamenti presi in affitto da più soggetti con contratti multipli oppure messi a disposizione dai proprietari, un modo per fronteggiare e dividersi le spese in piccoli nuclei: «Solo a Roma Sant’Egidio ha costruito una rete di 165 cohousing che coinvolge 1100 anziani – ha spiegato Marco Impagliazzo – rappresenta un modello alternativo ai grandi istituti, che innalza la qualità della vita consentendo di mantenere o avere nuove relazioni».
Ed ancora una volta è stato posto l’accento sulla necessità di fare passi avanti sul welfare, agevolando e supportando economicamente e fiscalmente le famiglie che ogni anno spendono circa 8 miliardi per gestire e sostenere i propri cari, con ciò sgravando la spesa dello Stato di circa ventuno miliardi, qualora il medesimo dovesse provvedere all’inserimento di questa fascia d’età in apposite strutture.
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