“Guarda con i miei occhi” è l’ultimo libro di Carlo Mugelli, medico, specialista in geriatria e gerontologia, ed autore di articoli e saggi di carattere specialistico oltre che di opere di narrativa. Attualmente dirige il reparto di Medicina e Lungodegenza della casa di cura Ulivella-Glicini di Firenze. Mugelli è uno di quei medici che, dopo molti anni di professione, non rinuncia a guardare i propri pazienti con uno sguardo umano cercando di instaurare un rapporto basato sull’empatia. Già nel suo libro “Metà uomo e metà dottore” Mugelli racconta le storie dei suoi pazienti, da cui spesso ha tratto importanti lezioni di vita ed umanità. Soprattutto sembra smentire la convinzione che un medico debba necessariamente mantenere un rapporto distaccato con i malati per individuare il miglior percorso di cura possibile. Anzi in particolare quando si devono trattare le malattie degenerative degli anziani è bene che il paziente abbia fiducia e simpatia per il proprio medico.
Nel suo ultimo libro “Guarda con i miei occhi” molte sono le pagine dedicate proprio agli anziani. Dalla nonna che “s’inventa” otto nipotini da accudire al toscanaccio che dopo una caduta dalla scala risponde bene a tutte le domande, dal ciclista dilettante capace di affrontare anche la salita di una brutta malattia, al giovane perseguitato dall’ossessione che ogni donna sia una prostituta; dal signor Adolfo che in preda all’Alzheimer, continua a scrivere “Trentatré trentini…” al vecchio amico di scuola ritrovato quando sta per morire: ecco solo alcune delle storie vere rievocate in questo libro. Non si tratta solo di storie di malattia e disabilità, ma soprattutto di storie di riscatti personali e familiari. Raccontate da un medico che non riesce né vuole dissociare la patologia dalla vicenda esistenziale. Questo libro aiuta appunto a guardare queste storie con gli occhi dei malati e ci aiuta a cogliere i loro sentimenti, le loro attese ed i loro bisogni. Per scoprire infine che questi “altri”, apparentemente così diversi, sono invece molto simili a noi.