Zone Blu: i segreti della longevità è il titolo della docuserie, ispirata all’omonimo libro di Dan Buettner, in streaming sulla piattaforma Netflix.

Dal 2000 il noto ricercatore collabora con il National Geographic per cercare di comprendere i segreti della longevità. Lo studioso è, infatti, convinto che il ruolo del Dna nell’assicurare una vita lunga non supera il 20%. Altri sono i fattori che determinano la longevità e che vanno maggiormente approfonditi ed indagati. Nel corso dei suoi studi ha identificato le cosiddette “Zone blu”, luoghi della terra dove gli anziani vivono più a lungo e il numero dei centenari è considerevolmente alto. Il termine “Zone blu” è stato coniato dal Dott. Gianni Pes, che concentrò i suoi studi sulla sorprendente concentrazione di centenari proprio in Sardegna.

Le zone blu della serie Netflix sono Okinawa (Giappone), Sardegna (Italia), Icaria (Grecia), Nicoya (Costarica) e Loma Linda (California). La domanda che sorge spontanea è: cosa unisce zone così differenti per clima, abitudini e cultura? Molti sono i punti in comune che permettono agli anziani di godere di una vecchiaia serena e lunga: la dieta sana, una naturale attività fisica e soprattutto la centralità della famiglia e delle relazioni umane.

Il caso della Sardegna è emblematico: i centenari di Baunei in Ogliastra, ai quali è dedicato uno degli episodi della serie, sono accuditi in casa e apprezzati per la loro saggezza. Come rilevato da numerosi altri studi, gli anziani non isolati ed accuditi con affetto vivono meglio e più a lungo. Alcuni anziani intervistati attribuiscono alla fede un sostegno importante nell’affrontare la quotidianità con maggiore calma e serenità. Buettner giustamente rileva che nei paesi sardi dove i centenari sono più numerosi non esistono RSA e ospizi, come a sottolineare che la casa è sempre il luogo dove gli anziani sono più protetti ed accuditi.

A Loma Linda, invece, il segreto della longevità non risiede solo in una alimentazione priva di carne, ma pure nel volontariato, che coinvolge anche i più anziani. Sentirsi utili e pienamente inseriti nella società è un altro fattore che allunga la vita.

Negli Stati Uniti, invece, secondo la tesi Buettner, il senso di solitudine accorcia l’aspettativa di vita di 15 anni. Tale condizione, tuttavia, nella visione del ricercatore non è irreversibile e gli esempi virtuosi documentati nella docuserie possono aiutare ad invertire la rotta.

La serie ha il pregio di mettere a fuoco alcuni fattori che permettono di rendere la vita non solo più lunga ma anche migliore, perché sostenuta da sane abitudini e soprattutto accompagnata ed accudita.