Il disprezzo per chi è fragile diventa violenza cieca e immotivata.

Anna Ruocco è una delle responsabili delle attività della Comunità di Sant’Egidio in favore degli anziani nella città di Napoli. In questa intervista esprime preoccupazione per la condizione di solitudine e bisogno di tanti anziani che vivono in Istituti e case di riposo nella sua città.

Oggi è la “Giornata mondiale della consapevolezza degli abusi sugli anziani”. Spesso siamo raggiunti da notizie di maltrattamenti di anziani ricoverati in case di riposo. Anche la Società Italiana di Geriatria afferma in uno studio che nelle RSA e nelle Case di Riposo due anziani su tre sono vittime di abusi. È allarmata per la situazione?

Si, La comunità di sant’Egidio di Napoli esprime da sempre preoccupazione per la condizione degli anziani negli istituti. Per esempio, recentemente i giornali hanno pubblicato una notizia riguardo terribili maltrattamenti in una casa-albergo di Napoli. Sono stati minacciati e maltrattati 15 anziani che hanno tra gli 80 e i 100 anni e purtroppo 2 anziani fragili sono deceduti. A loro va la nostra solidarietà e la nostra vicinanza.  Il disprezzo per chi è fragile diventa violenza cieca e immotivata.

Quale è stata la risposta della Comunità di Sant’Egidio al bisogno degli anziani molto provati a causa delle chiusure dovute all’emergenza pandemica?

Il Covid ha fatto soffrire e morire molti anziani in completa solitudine e per questo abbiamo intensificato il nostro lavoro per cercare e conoscere i tanti ospiti “invisibili”, che vivono nelle case di riposo.  Per esempio, a Natale abbiamo organizzato feste, tombolate, visite e pranzi in tanti istituti tra Napoli e Provincia. Abbiamo donato presepi, dolci e consegnato le letterine di auguri scritte dai ragazzi delle scuole medie. Complessivamente siamo stati in 73 istituti nella città di Napoli e abbiamo visitato altre 236 strutture nella provincia. Avevamo provato ad andare anche nella casa-albergo dove poi si sono scoperti i maltrattamenti, non ci avevano fatto entrare, ora capiamo anche perchè. Ma basta cercare in internet per scoprire un elenco lunghissimo di case di riposo e il nostro desiderio è raggiungere tutti almeno con una visita.

L’Assenza dello sguardo vigile di parenti, amici e volontari ha determinato in alcuni casi un abbassamento del livello di assistenza

Avete avuto difficoltà ad entrare negli istituti?

Purtroppo, con il Covid sono aumentate le restrizioni per le visite. Questa chiusura è stata particolarmente deleteria per gli anziani che hanno sofferto molto a causa dell’isolamento imposto dalla situazione. Inoltre l’assenza dello sguardo vigile di parenti, amici e volontari ha determinato in alcuni casi un abbassamento del livello di assistenza. L’apertura delle strutture è evidentemente il miglior antidoto contro gli abusi e i maltrattamenti. Ci sono luoghi dove non abbiamo avuto l’autorizzazione ad entrare ma non abbiamo rinunciato a salutare almeno dalla finestra gli anziani ricoverati. Anche un saluto può rappresentare il segno tangibile di non essere dimenticati.

Quanto è importante educare all’attenzione agli anziani in una città?

Prendersi cura degli anziani vuol dire difendersi dall’indifferenza contro chi è fragile e ha bisogno di aiuto. È necessario che tutti: famiglie, volontari, parrocchie, vicini di casa prestino maggior attenzione agli anziani, aiutandoli a rimanere a casa propria. Educare all’attenzione verso gli anziani significa costruire una città più giusta per tutti. Credo sia molto importante anche un cambio di prospettiva delle istituzioni, che dovrebbero realizzare con urgenza una riforma dell’assistenza agli anziani, centrata sulla domiciliarità. Voglio citare l’importante lavoro della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, presieduta da Mons. Vincenzo Paglia, che ha tanto lavorato per l’approvazione della legge delega per la salute degli anziani.  SI impone la necessita di una riforma che parta dal bisogno degli anziani e eviti l’istituzionalizzazione, incoraggiando anche progetti innovativi fondati sul concetto del co-housing. Questo ci permetterà di affrontare con lungimiranza il tema dell’invecchiamento della popolazione.

 

Per approfondire il tema degli abusi e dei maltrattamenti:

Il maltrattamento dell’anziano in RSA, l’analisi sulla “banalità degli abusi” del sociologo Luca Fazzi