Il 15 giugno si celebra la Giornata Internazionale per la Consapevolezza degli Abusi sugli Anziani, istituita dall’ONU nel 2011. La Comunità di Sant’Egidio evidenzia l’importanza di proteggere gli anziani, soprattutto nei contesti di guerra. Con l’aumento degli abusi, specialmente nelle strutture di assistenza, Sant’Egidio rinnova il suo impegno nella lotta alla solitudine e all’isolamento, promuovendo il Programma “Viva gli Anziani!” e sostenendo l’adozione della “Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della comunità”.

Il 15 Giugno ricorre la Giornata Internazionale per la consapevolezza degli abusi sugli anziani (#WorldElderAbuseAwarenessDay, #WEAAD2024), riconosciuta nel 2011 dall’Assemblea Generale dell’ONU. Le popolazioni, ad ogni latitudine, stanno invecchiando rapidamente: oggi oltre il 21 per cento della popolazione europea è over 65 (+5 per cento rispetto all’inizio del millennio) e il numero degli over 80 è quasi raddoppiato, arrivando al 6 per cento.

Purtroppo anche gli abusi agli anziani sono in aumento. Secondo il rapporto allarmante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, già oggi nel mondo una persona anziana su sei è vittima di una forma di maltrattamento nel corso della vita. Quest’anno le Nazioni Unite invitano a porre un’attenzione particolare agli anziani in situazioni di emergenza, come guerre e calamità naturali, come nella martoriata Ucraina, nella quale gli aiuti umanitari di Sant’Egidio si rivolgono con particolare attenzione proprio ai più fragili, come gli anziani.

Anche nel nostro Paese, il secondo più vecchio al mondo per numero di anziani rispetto alla popolazione totale, osserviamo con preoccupazione l’incapacità di vivere in modo positivo la presenza crescente degli anziani, tanto è diffusa una cultura che non accetta o non sa trattare la debolezza. È in questa “cultura dello scarto”, come l’ha definita Papa Francesco, che cresce un modello che considera la cura degli anziani residuale  e si radicano gli abusi di cui spesso si legge nelle cronache: mancanza di assistenza e cure adeguate, maltrattamenti psicologici e fisici e truffe (preoccupano sempre di più quelle legate al mondo digitale).

Come molte altre forme di violenza, anche quella sugli anziani è aumentata in seguito alla pandemia. Sempre secondo i dati delle Nazioni Unite, l’abuso sugli anziani si verifica proprio nelle strutture deputate alla cura e all’assistenza a lungo termine (link a ): sorprendentemente, secondo lo studio, due membri dello staff di tali strutture su tre hanno riferito, nel 2021, di aver commesso forme di abuso sugli anziani. (Link a ). Colpisce che dopo la strage di anziani avvenuta durante la pandemia da Covid-19 e che ha visto nelle strutture socio-sanitarie la metà dei decessi, anche in Italia i controlli annuali operati dai NAS evidenzino un aumento delle irregolarità nelle strutture socio-assistenziali, arrivando a definire come “irregolari” una struttura su tre del campione analizzato nell’ultimo anno. Secondo la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), nel 2024 angherie, negligenza, maltrattamenti fisici e psicologici, abusi sono riferiti dal 30% degli anziani fragili, ma si arriva a circa due terzi degli anziani nelle RSA e nelle case di riposo. (Likn a )  Nonostante questi dati problematici e allarmanti, il tema dell’abuso sugli anziani è assente dall’agenda politica internazionale.

Combattere l’ageismo (ossia la discriminazione nei confronti di una persona in base alla sua età) è da anni una delle priorità a livello internazionale. La Comunità di Sant’Egidio è sempre più convinta che per farlo occorra rimettere al centro dell’attenzione la condizione degli anziani con le sue sfide e le sue opportunità. Di fronte ad un mondo che invecchia ma sembra non saper invecchiare, Sant’Egidio rinnova le sue proposte per sviluppare la rete delle relazioni sociali, oggi fortemente frammentate in società dove vivere da soli sta diventando un modello dominante, promuovendo nuovi modelli di intervento, come il Programma “Viva gli Anziani!, l’iniziativa, che fa della lotta a solitudine e isolamento sociale e del sostegno alla fragilità il cuore della propria azione.

I diritti degli anziani vanno promossi e tutelati garantendo, in particolare, la libertà di come e dove vivere la propria vita. Per questo è importante che trovi diffusione e applicazione la Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della comunità (link a ), redatta dalla “Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana”, coordinata da mons. Vincenzo Paglia. Si tratta di un documento prezioso che ha l’ambizione di voler suscitare un cambio di paradigma, prima culturale e poi organizzativo e assistenziale, nella consapevolezza non solo dei diritti di chi è avanti negli anni, ma anche nei doveri della società nell’accogliere e nel valorizzare questa età della vita.